VILLA. Inchiesta “Fata Morgana”: politica e associazioni tacciono

13 Maggio 2016
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VILLA SAN GIOVANNI – Suscita scalpore e al tempo stesso preoccupazione il nome dei vertici di Palazzo “San Giovanni” nell’inchiesta antimafia “Fata Morgana”, stando alla quale i tentacoli della criminalità organizzata si sarebbero allungati sulla riapertura del centro commerciale “La Perla dello Stretto”. Una riapertura a tinte fosche, come si addice alla “zona grigia”. Con tante ombre e poche luci, lasciano intendere le carte dell’operazione. Soggetti a indagine e perquisizione sia il sindaco Antonio Messina sia il capo del settore tecnico-urbanistico Francesco Morabito, mentre non sarebbe indagata la comandante di Polizia Locale Donatella Canale. Tutti e tre i nomi compaiono nell’ambito del provvedimento di fermo disposto dalla Procura nei giorni scorsi nei confronti di sette soggetti, tra cui l’avvocato ed ex deputato Psdi Paolo Romeo, con una condanna per mafia alle spalle ma ugualmente manager e consulente legale del Consorzio La Perla dello Stretto. Lui che durante l’inaugurazione del centro commerciale aveva garantito: «La nostra è stata un’operazione all’insegna della trasparenza e della linearità». Parole che suonano come un enorme paradosso se si considera che l’inchiesta “Fata Morgana” ha delineato Romeo come un personaggio «ancora oggi capace di condizionare l’economia e la politica reggina». Il suo “peso” potrebbe aver determinato il felice esito delle “trattative” per la riapertura del centro. Di sicuro c’è che il suo ruolo principe nell’affare “Perla” lo ha portato a interloquire con gli inquilini della casa comunale villese: «Il sindaco Antonio Messina, che si è relazionato con il Romeo in merito alle questioni inerenti la riapertura della Perla dello Stretto, anche in riferimento all’assunzione di dipendenti; il capo dell’ufficio tecnico- urbanistico Francesco Morabito e la responsabile del Settore Polizia Locale e Attività Produttive Donatella Canale, entrambi interlocutori del Romeo per la celere definizione dell’iter burocratico relativo alle autorizzazioni e licenze necessarie all’apertura del centro commerciale Perla dello Stretto». A meno di un anno dall’avvenuto taglio del nastro della nuova “Perla” ecco dunque delinearsi una situazione che definire scottante è un eufemismo. E di fronte alla quale fin qui vige il silenzio tanto della politica locale (di tutti i colori, ndr) quanto delle associazioni pro legalità. Nemmeno una parola. Né per rassicurare né per esprimere fiducia, né altre frasi di circostanza che si utilizzano in questi casi. Né tantomeno spiegazioni e chiarimenti. Niente. Mentre la città continua a interrogarsi, sui social e non solo: tra quanti puntano il dito e quanti, invece, attendono ulteriori sviluppi prima di giudicare, consci che emettere sentenze spetta solo ed esclusivamente alla Giustizia. fra.me.

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