VILLA. La storia infinita de “il canneto delle Palazzine Giordano”: lettera aperta all’Amministrazione comunale

3 Dicembre 2015
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Una storia infinita………..( lettera aperta)

Per l’ennesima volta, ci ritroviamo a trattare un argomento fastidioso ed alquanto ostico per i nostri amministratori del Comune di Villa San Giovanni, siano loro di destra che di sinistra.
Parliamo del famosissimo appezzamento di terreno privato , ubicato tra via Spizzica, Via Torino. Via Stazione Vecchia e via Padova, denominato amichevolmente dai residenti “il canneto delle Palazzine Giordano”, ubicato al centro della nostra città, con altissima densità abitativa e in prossimità di scuole elementari, medie e superiori.
Questo terreno, in stato di completo abbandono e degrado, malgrado i numerosi richiami fatti ai proprietari per provvedere alla pulizia, alla recinzione e alla manutenzione, è stato ed è un ricettacolo di immondizie, residui di laterizi, presenze di topi, e tanto altro che rendono l’area malsana e per niente igienica e di brutta vista anche per abusivo deposito di materiali ingombranti in attesa del sospirato quanto disatteso ritiro.
A lato di tale terreno è confinante un piccolo appezzamento di proprietà comunale, sul quale la Comunità Montana aveva costruito a suo tempo un “gazebo”, sotto postando due panche ed un tavolo; il tutto recintato. Di questa struttura è rimasto il gazebo e parti delle panche ed il tavolo, mentre il terreno si presenta sporco e fonte di possibili agenti infettivi anche per l’inciviltà di coloro che giornalmente vi frequentano. Opera “Urbana” senza controllo delle Autorità altrimenti, a tutela della salute pubblica si doveva recintare impedendo ai CITTADINI di calpestare un luogo pubblico insalubre.
Per evidenziare il pessimo stato dell’area venivano presentate varie istanze a partire dal 1993 con le quali i vari amministratori avrebbero dovuto farsi carico di senso civico perché la zona non è di interesse solo di coloro che vivono con suddetto “porcile” attorno alle proprie abitazioni, bensì dell’Amministrazione Comunale, quale tutore della salute pubblica nel proprio territorio.
Andiamo con ordine, con una piccola quanto interessante cronistoria, i primi documenti di richiesta d’intervento, risalgono, come sopra citato, al 1993 con una prima ( quanto inutile…) petizione e raccolta di firme per iniziativa di due nostri concittadini oggi deceduti, Previtera e Priolo con allegate foto e planimetria della zona con il risultato di non ottenere nulla.
Ancora nell’anno 2001 con una petizione presentata dai ragazzi residenti in prossimità di tale degrado con un’altra (quanto inutile….) raccolta di firme, con lo stesso risultato ovvero …nulla di fatto!!!!
Malgrado i risultati deludenti, il continuato e reiterato disinteresse da parte delle varie giunte succedutosi in questi anni, non è mai calata l’attenzione da parte dei cittadini e dei residenti tanto che negli anni 2009, 2011,2012 ( con ennesima quanto inutile raccolta firme…..) hanno presentato e protocollato continue richieste di intervento con risultati facilmente immaginabili e paragonabili alle deludenti precedenti istanze, senza neanche un cenno di educazione civica e morale sul ricevimento delle istanze.
Il culmine della delusione è stato raggiunto durante l’anno 2012, l’amministrazione del momento con apposita delibera dispose il testuale “ Recupero e Riqualificazione area via Vecchia Stazione- Approvazione Progetto definitivo” e con apposita lettera con oggetto “Area adiacente gazebo in legno di Via Stazione Vecchia” convocò una riunione con i cittadini per “ discutere della problematica in oggetto, alla presenza di amministratori e tecnici comunali”.
Durante tale riunione, vista la disponibilità economica del Comune, venne presentato un progetto dalle fattezze estremamente positive per la trasformazione dell’area interessata in un luogo di incontro e ristoro per la comunità, con giochi per bambini, relative panchine, fontana e annesso campo di bocce, il tutto realizzabile nell’arco di breve tempo. Risultato?……NULLA.

A conclusione di questo sfogo, malgrado centinaia di promesse rivelatosi sempre scatole vuote,sorgono alcune legittime domande che vorremmo sottoporre alla nostra Amministrazione, in particolare al Sindaco, all’Assessore al ramo,all’Ufficio Tecnico, al Comando Vigili Urbani e alla locale A.S.P. delegata alla salute dei cittadini.
– Perché, non è stata mai presa in seria considerazione la definitiva bonifica di tale zona interessata?
– Perché, malgrado vari sopraluoghi, non esiste una relazione da parte dei Vigili Urbani?
– Perché malgrado richieste di intervento non esiste relazione da parte della locale A.S.P.?
– A chi fa comodo questo stato di perenne degrado?
– Perché il proprietario ha continuato in tutti questi anni ad ignorare le ordinanze del Comune in merito alla pulizia, recinzione e manutenzione? di quali protezioni/inerzie ha goduto?
– Quali aspirazioni e misteriosi progetti sono finalizzati su questo terreno?
– Quanto bisogna ancora aspettare per uscire da questo degrado e stato di abbandono?
Un grande politico di caratura nazionale diceva che “pensare male si fa peccato ma spesso si indovina” e noi non avendo altre alternative, non vorremmo pensare, ma il dubbio è legittimo, che in attesa dello sblocco delle licenze edilizie, il terreno faccia gola a qualche costruttore/appaltatore con amicizie nei meandri delle stanze comunali.
Infine una precisazione è d’obbligo… lo spirito di questa lettera aperta è quello di sollecitare le coscienze dei nostri attuali amministratori alla soluzione definitiva di tale annosa questione con una delibera vincolante di destinazione e la realizzazione in tempi e scadenze certe di quanto a suo tempo programmato e progettato.
Saremo i primi noi cittadini a farci partecipi a riconoscere i meriti e le intenzioni di tale riqualificazione.

Antonio Chirico

Giuseppe Caratozzolo

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