VILLA SAN GIOVANNI – Piovono calcinacci dai cornicioni della sede centrale dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Nostro/Repaci”. Transenne, impalcature e lavori già in corso per mettere in sicurezza la facciata esterna (lato ingresso) dell’edificio di via Marconi, che ospita i quattro indirizzi del Liceo “Nostro”: classico, scientifico, linguistico, scienze umane. Alla problematica della carenza di aule se ne aggiunge un’altra di non poco conto: le condizioni dell’immobile che ospita gran parte della popolazione scolastica del “Nostro”. Se all’interno lo stato della struttura è tutto sommato decoroso, anche grazie ad alcuni interventi eseguiti negli ultimi anni, preoccupano le condizioni della parte esteriore dell’immobile. Lungo tutto il perimetro del fabbricato di via Marconi insistono crepe, fessure, umidità, e danni vari. Deterioramenti che non fanno dormire sonni tranquilli a docenti, studenti e famiglie, e che pertanto necessitano di adeguati interventi. La Provincia si è prontamente attivata per sistemare la parte interessata dagli ultimi crolli, probabilmente favoriti anche dalle piogge e dalle infiltrazioni d’acqua. Ma è evidente che bisogna cominciare a pensare a un restyling completo della struttura. Parti di cornicioni che si staccano, assieme ad altre criticità, rappresentano pericoli da non sottovalutare. Non è ammissibile che l’ingresso e altri locali di una scuola possano nascondere delle insidie capaci di mettere a rischio l’incolumità di quanti la frequentano e non solo. Cosa sarebbe successo se i calcinacci caduti di recente avessero colpito qualcuno? Un ulteriore interrogativo riguarda le condizioni generali di tutti gli altri immobili che ospitano le scuole superiori di Villa San Giovanni. Nell’estate del 2013 è stata sequestrata la sede originaria dell’Alberghiero per carenze strutturali, una scuola costruita nei primi anni 2000 e quindi apparentemente nuova. E’ logico dunque porsi qualche domanda sul reale stato degli altri edifici scolastici superiori della città, realizzati molto tempo prima di quello sottoposto poi a sigilli. Negli anni 80-90 le norme sull’edilizia scolastica erano diverse, meno severe. Peccato però che all’adeguamento delle leggi in materia non siano seguite, nella maggior parte dei casi, risposte sufficienti in fatto di opere sicure al cento per cento. Risposte che una politica davvero capace può e deve dare. fra.me.
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