VILLA. Immigrazione, il Comune nel Coordinamento degli enti locali e delle Associazioni della rete Sprar

25 Settembre 2015
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VILLA SAN GIOVANNI – Il Comune di Villa San Giovanni aderisce al Coordinamento degli enti locali e delle Associazioni della rete Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) della provincia di Reggio Calabria denominato “Agorà”.
Il sindaco Antonio Messina e l’assessore alle Politiche Sociali Maria Grazia Richichi hanno sposato l’iniziativa nel prosieguo di un percorso avviato dalla precedente amministrazione guidata dall’allora sindaco Rocco La Valle, e che ha portato il Comune villese a divenire titolare del progetto Sprar, approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno-Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione- per il triennio 2014/2016.
Grazie a un finanziamento la città dello Stretto ospita già una quindicina di giovani e ne dovrebbe accogliere altri in futuro.
Entrando nel Coordinamento, che ha sede ha Laganadi, il Comune di Villa ha dunque condiviso un progetto «che riveste particolare valore socio-culturale e che attraverso lo strumento del coordinamento tra i soggetti a vario titolo imperniati nella realizzazione dei progetti Sprar nella provincia di Reggio Calabria consente di incentivare cambiamenti e miglioramenti negli interventi a favore dei beneficiari. agevolando allo stesso tempo la standardizzazione e l’uniformità delle azioni nell’offerta dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela».
Le finalità del Coordinamento “Agorà” sono molteplici: assicurare nei confronti del Servizio Centrale Sprar presso il Ministero dell’Interno, della Regione Calabria, del Coordinamento Regionale Sprar, degli enti Locali e delle Istituzioni in genere, il coordinamento e la rappresentanza dei soggetti coinvolti a vario titolo nei progetti Sprar; promuovere connessioni tra il mondo dello Sprar ed i mondi della scuola, dell’università, del volontariato, della formazione professionale e del lavoro, al fine di far crescere nel territorio provinciale la cultura e la pratica dell’accoglienza e di protezione umanitaria nei confronti dei richiedenti asilo e rifugiati; formulare proposte propedeutiche alla stesura del Piano Regionale di cui all’art.2 della stessa legge e ai suoi aggiornamenti. E ancora: attivare utili iniziative finalizzate alla inclusione dei rifugiati e dei richiedenti asilo tra i beneficiari degli interventi e della programmazione sociale a livello comunale, provinciale e regionale (Por, Piani di Zona, programma regionale triennale), anche tramite la proposta di specifiche progettualità. f.m.

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