di FILIPPO FRANCESCO IDONE
VILLA SAN GIOVANNI – Rendere più civile e vivibile una città è facile: basta non creare danni a essa. Come? Cercando di adoperarsi per il funzionamento dei servizi e mantenendo un decoro degno della parola stessa. Ma non sempre è così. Una delle cose che rende una città meno appetibile sul piano turistico è sicuramente la spazzatura. Spesso e volentieri, l’inciviltà della gente supera l’impegno delle istituzioni a favore dell’ambiente. E’ il caso di quanto accade a Villa San Giovanni dove, a distanza di quasi un anno dall’inizio della raccolta differenziata, alcuni cittadini non hanno capito né come si fa, né tantomeno provano a effettuarla. Mancanze che portano danni all’ambiente e danni anche alla salute, colpendo sia il territorio (inquinando terreni coltivabili, falde acquifere) sia l’igiene pubblica (vista l’invasione di topi e scarafaggi). Sono le conseguenze di uno scenario poco urbanizzato e ben lontano dall’epoca in cui viviamo, opera di persone che proprio non ne vogliono sapere di rispettare le regole. Gli incivili raccolgono i propri rifiuti nei sacchi neri o nelle classiche buste, e durante le ore notturne (così nessuno vede le loro malefatte) li gettano lungo le strade fregandosene di tutto e tutti. Atteggiamento ineducato che va a vanificare, almeno in parte, il lavoro di chi fa la raccolta differenziata in modo corretto.
Tra le zone maggiormente colpite dall’inciviltà c’è la strada statale 18, sia in direzione Scilla che in direzione Catona. Sacchi pieni d’immondizia vengono lanciati dalle auto, oppure scesi senza problemi e accatastati l’uno sull’altro. Cosa ancora più sconcertante è che, sulla Ss 18 per Scilla, oltre alle buste, troviamo piastrelle e soprattutto anche degli squittì di topi che rovistano nei sacchi. Una sorta di mini discarica a cielo aperto. Mentre, sempre lungo la statale 18 ma verso Catona, troviamo una vera e propria discarica.
La campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata non ha dato a tutti l’esempio sperato. Dopo quasi un anno alcuni cittadini non hanno capito l’importanza dello svolgimento di questo metodo di raccolta dei rifiuti.
I cittadini civili auspicano pertanto che le autorità competenti possano intervenire con appostamenti mirati soprattutto nelle zone a rischio e applicare le pene come la normativa prevede all’art. 184 comma 2 lettera d) del D.Lgs. 3 aprile 2006, n° 152. E inoltre, a questo punto, appare improcrastinabile la realizzazione di un sistema di videosorveglianza con telecamere in grado di “catturare” l’abbandono dei rifiuti e non solo.
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