VILLA SAN GIOVANNI – Abbonamenti e biglietti ferroviari “con stranezze” per l’attraversamento dello Stretto di Messina. A denunciarlo è il presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti: «In rappresentanza dei tanti pendolari siciliani e calabresi – scrive – mi pregio segnalarvi quanto avviene da qualche anno, con il ben servito di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, per chi vive sulle sponde dello Stretto di Messina e che per motivi di lavoro deve spostarsi dalla Sicilia verso la Calabria e viceversa. I pendolari dello Stretto sono costretti a pagare due volte le spese di traghettamento, la prima volta acquistando un biglietto o un abbonamento dove si evince a chiare lettere “escluso il servizio di traghettamento” ma nel conteggio dei km/treno vengono inclusi anche i km/mare del traghettamento».
Malaponti, carte e biglietti alla mano, spiega di aver già fatto presente la situazione a chi di dovere: «Abbiamo sollevato il problema alle istituzioni e con le con le due società di trasporto, Trenitalia e Rfi ma senza ottenere alcun chiarimento o risposta. Riteniamo tutto ciò un abuso perpetrato a danno dei cittadini dello Stretto ma, anche nei confronti di tutti gli altri utenti che si trovano a transitare sullo Stretto di Messina per altri motivi».
Il responsabile dei Pendolari fa dunque un esempio pratico di ciò che accade: «I km/treno previsti nell’abbonamento da Rometta M. a Scilla sono 39 km, da Rometta M. a Messina sono 20 km se il treno parte da Palermo. mentre invece sono 21 i Km sino a Rometta M se il treno parte da Messina, questa è la prima stranezza. Da Villa S. Giovanni a Scilla i km/treno sono 9».
Prosegue quindi con l’esempio, Malaponti, manifestando sempre più perplessità: «L’attraversamento dello Stretto in andata e ritorno sono 9 Km o 10 Km in riferimento alla provenienza del treno (sempre la stranezza di prima). Nell’abbonamento quindi è previsto anche il costo del traghettamento, altrimenti l’abbonamento doveva essere di 29 o 30 km prevedendo l’esclusione del traghettamento e non di 39 km».
La testimonianza di Malaponti sembrerebbe non fare una piega, dunque. Tuttavia, lui come migliaia di pendolari, attendono lumi: «Tutto ciò – conclude indignato – ci sembra strano e assurdo e quindi in merito a queste evidenti stranezze chiediamo spiegazioni e chiarimenti da parte degli interessati: Regioni, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia Spa». f.m.
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