SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE – A Sant’Eufemia continua a tenere banco la questione del mancato rispetto delle quote rosa nell’esecutivo. Dopo i consiglieri di minoranza Pasquale Napoli e Carmelo Pirrotta, a incalzare il sindaco Domenico Creazzo è la consigliera di Parità della Regione Calabria Maria Stella Ciarletta.
E stavolta quella arrivata sulla scrivania del primo cittadino eufemiese non è una semplice richiesta di spiegazioni e di adeguamento alle leggi in materia, ma una vera e propria diffida. L’avvocato Ciarletta rivendica senza se e senza ma «il riequilibrio di genere» nella composizione della giunta comunale, chiedendo al contempo l’annullamento dei decreti sindacali firmati in sede di rimpasto post revoca delle deleghe. Il fatto che in Consiglio non c’è nessuna donna non giustificherebbe il non attenersi alle norme vigenti, vista la possibilità di nominare un’esterna. La squadra di governo del Comune è attualmente costituita, oltre che dal sindaco Creazzo, dagli assessori Cosimo Idà (vicesindaco) e Cosimo Damiano Violi, quest’ultimo fresco di nomina: «Manca ancora il quarto componente, ma in ogni caso non vi è alcuna presenza femminile. Tralasciando la considerazione che questa poteva essere l’occasione per sanare una situazione discutibile sotto il profilo della sensibilità al tema della parità di genere, dal punto di vista normativo c’è da dire che essendo subentrata la riforma Del Rio il sindaco è tenuto a rispettarla, una volta che ha proceduto alle nuove nomine», ha contestato nei giorni scorsi il consigliere Napoli. Ancora più approfondita la disamina dell’avvocato Ciarletta, che di fronte a dei provvedimenti in aperto contrasto con principi costituzionali e dettami normativi vari, tra le altre cose ricorda: «L’articolo 1 comma 137, della legge Del Rio dispone che nella Giunta dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessun dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico. Peraltro, il Ministero dell’Interno, con circolare del 24 aprile 2014 del Dipartimento affari interni e territoriali ha chiarito che occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone di entrambi i generi. Laddove non sia possibile occorre un’adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità. La necessità del rispetto del principio costituzionale delle pari opportunità nella composizione della giunta locale è stata, inoltre, recentemente affermata anche dalla giustizia amministrativa. Si è, inoltre, chiarito, che il rispetto del canone delle pari opportunità non possa essere solo formale e non basti, perciò, assegnare un qualunque tipo di incarico, ma che debba trattarsi di incarichi di un riconosciuto spessore politico». Alla luce di queste e altre osservazioni, dunque, la Ciarletta chiede il ripristino delle dovute condizioni di garanzia. fra.me.
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