VILLA SAN GIOVANNI – Un bando per l’affitto di locali da adibire a uso scolastico. E’ questa la strada che la Provincia vuole percorrere per risolvere la questione della carenza di aule all’Istituto d’Istruzione Superiore “Nostro/Repaci”. Sfumata la soluzione dell’utilizzo di alcuni locali dell’ex fabbrica Isa, poiché risultati «indisponibili ai fini scolastici», non c’è più tempo da perdere per far sì che con l’inizio del nuovo anno scolastico la problematica non si ripresenti. Ma non è solo il tempo ristretto a preoccupare il Comitato dei genitori e degli alunni dell’Iis “Nostro/Repaci”, tra i quali già serpeggia il malcontento per le promesse non mantenute in merito alla realizzazione delle 20 classi mancanti presso l’ex edificio Isa. «A quali altri istituzioni l’avevate promesso? A chi infine vorreste o l’avete già destinato? E per i nostri figli? Alla fine la montagna ha partorito un topolino: una soluzione temporanea di affitto!», chiedono in una missiva al presidente della Provincia Giuseppe Raffa e al sindaco Rocco La Valle. Domande cui seguono le perplessità sulla soluzione in itinere: «Nutriamo forti dubbi – afferma il Comitato senza mezzi termini – sul fatto che il bando per l’affitto di locali da adibire a uso scolastico che la Provincia intende emanare vada a buon fine,e a ragion veduta siamo sfiduciati, considerato che per mesi, tra la fine dell’anno scolastico 2013/14 e i primi mesi del corrente anno, abbiamo cercato senza alcun esito in lungo e in largo sul territorio comunale un edificio che potesse ospitare, allora, solo otto aule del Liceo. Ora le classi del Liceo senza sede sono dodici! A settembre avete dichiarato che non c’erano soldi da destinare all’affitto, forse ora avete maggiori disponibilità economiche? Ci delude e ci amareggia che tra le vostre priorità politiche non trovi posto la scuola». Il Comitato non manca di ripercorrere tutta la vicenda e la querelle sorta intorno alla sede scolastica di via Monsignor Bergamo, il vecchio Istituto Magistrale, «sottratto alla scuola per ospitarvi un Museo». Quindi contesta: «Quanti edifici sul territorio comunale potrebbero essere ripristinati ad uso scolastico! Tanti sono stati già ristrutturati, ma tutti destinati ad altri scopi». E conclude ribadendo le perplessità per l’odierna situazione: «Che cosa succederà se il bando, come temiamo, andrà deserto? Dubbi pesanti, destinati a restare tali, almeno fino a quando qualcuno non chiarirà. Perché cercare sempre soluzioni provvisorie a problemi posti da tempo, che meritavano interventi risolutivi definitivi?». Resta il fatto che, almeno per il momento, le manifestazioni di protesta annunciate nei giorni scorsi sono state sospese. f.m.
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