Villa San Giovanni, il voto regionale oltre i numeri: il centrodestra vince, ma Trecroci è la più votata. E l’amministrazione Caminiti esce a testa alta

13 Ottobre 2025
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di FRANCESCA MEDURI

Le ultime elezioni regionali calabresi hanno confermato la netta affermazione del centrodestra guidato da Roberto Occhiuto, che ha raccolto consensi ampi e trasversali in tutto il territorio reggino. Anche a Villa San Giovanni, il Comune dello Stretto, il governatore uscente ha ottenuto il primo posto con 3.002 voti, pari al 53,98% delle preferenze, contro i 2.517 voti (45,26%) del candidato del centrosinistra Pasquale Tridico, e i 42 voti (0,76%) del terzo sfidante Francesco Toscano.

Un risultato che, a prima vista, sembrerebbe allineare Villa al trend regionale, ma che, se letto in profondità, restituisce un quadro più articolato e ricco di sfumature politiche e morali.

Il voto dei numeri: centrodestra avanti, ma non travolgente

La coalizione di Occhiuto si è imposta con un margine solido ma non schiacciante.

Nel dettaglio, Forza Italia è risultata la lista più votata con 1.282 voti (23,9%), trainata da Salvatore Cirillo, che ha raccolto 722 preferenze personali. Seguono Fratelli d’Italia con 732 voti (13,7%), dove Giovanna Cusumano e Giovanni Calabrese hanno ottenuto rispettivamente 286 e 282 preferenze, e la Lega Salvini con 395 voti (7,4%), dove Francesco Sarica si è fermato a 173 preferenze.

Sul fronte opposto, la lista “Tridico Presidente” ha totalizzato 1.204 voti (22,47%), risultando di gran lunga la più forte della coalizione di centrosinistra. E proprio qui si registra il dato politicamente più interessante: la candidata villese Caterina Trecroci, presidente del Consiglio comunale e figura di riferimento dell’amministrazione Caminiti, ha conquistato 981 preferenze personali, risultando la più votata in assoluto nel Comune, davanti a Cirillo e a tutti gli altri nomi “pesanti” delle liste di centrodestra.

Un risultato che assume ancora più valore se si considera che Trecroci ha raccolto consensi discreti anche in altri comuni della provincia (prima della lista Tridico presidente), segno che la sua candidatura è riuscita a oltrepassare i confini cittadini. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, non tutta l’amministrazione comunale avrebbe sostenuto in modo compatto la sua candidatura: se ciò fosse confermato, il dato di Villa San Giovanni apparirebbe ancor più emblematico, perché ottenuto nonostante un sostegno interno non unanime.

In questa prospettiva, Trecroci e lo zoccolo duro dell’amministrazione Caminiti possono ritenersi più che soddisfatti del risultato raggiunto. Il tempo, poi, dirà se all’interno della squadra di governo locale esista una reale unità d’intenti o se emergano divergenze più profonde.

La lettura politica: una vittoria “di sistema”, non “di territorio”

Il successo di Occhiuto a Villa San Giovanni rientra pienamente nel trend provinciale e regionale.

Il centrodestra ha beneficiato dell’onda lunga del governatore e della struttura politica consolidata di Forza Italia e del deputato Francesco Cannizzaro, che ha saputo catalizzare consenso in tutto il Reggino.

Tuttavia, sul piano locale, manca un radicamento diretto: nessuna delle principali liste di centrodestra ha espresso candidati realmente legati a Villa San Giovanni, e ciò rende il successo più “di partito” che “di territorio”.

Diverso il caso del centrosinistra. L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Giusy Caminiti, ha deciso di “metterci la faccia” candidando la propria presidente del Consiglio comunale, Trecroci, nella lista di Tridico. Una scelta rischiosa, coraggiosa e in controtendenza: la candidata non proveniva dal PD, ma da un’esperienza civica, e rappresentava la novità di una politica giovane, radicata e locale.

Il risultato finale, pur in una sconfitta complessiva della coalizione di centrosinistra, ha mostrato un forte voto di fiducia personale nei confronti di Trecroci e, indirettamente, della stessa amministrazione Caminiti.

Il significato morale del voto: coraggio contro apparato

Ridurre il voto di Villa San Giovanni a una «bocciatura dell’amministrazione comunale» è una semplificazione politica, funzionale alla dialettica social ma lontana dai dati reali.

Il centrodestra ha vinto ovunque, soprattutto per effetto di una spinta regionale difficilmente contrastabile.

Ma a Villa, Trecroci ha saputo distinguersi: ha superato candidati esperti, sostenuti da apparati provinciali e da leader nazionali, ottenendo un consenso spontaneo, maturato sul territorio.

È il segnale che una parte significativa dell’elettorato ha voluto premiare la coerenza e l’impegno civico, piuttosto che la forza di appartenenza.

Dal punto di vista morale, dunque, l’amministrazione Caminiti non esce sconfitta, ma anzi rafforzata in credibilità: ha dimostrato coraggio nel mettersi in gioco e una certa sintonia con una fascia di elettorato moderato e progressista che si riconosce nel suo stile amministrativo.

 

Una sconfitta aritmetica, una prova di forza politica

In termini aritmetici, il centrodestra ha vinto.

Ma in termini politici e morali, il dato di Villa San Giovanni è più complesso: il centrodestra trionfa grazie alla macchina provinciale, non per leadership e meriti locali; il centrosinistra perde ma dimostra di avere radici; Caterina Trecroci diventa la figura più votata del Comune, simbolo di una nuova generazione di politica locale che parla direttamente ai cittadini.

Per l’amministrazione Caminiti, il voto non rappresenta una bocciatura, ma una conferma di fiducia implicita e la base su cui costruire il futuro politico della città.

La sfida, da qui in avanti, sarà tradurre questo capitale di consenso personale in progetto amministrativo (peraltro già avviato) e rappresentanza stabile.

Nota dell’autrice

Alcuni esponenti politici, del centrodestra e non solo, potrebbero interpretare questo articolo come un testo “a favore” dell’amministrazione Caminiti.

È doveroso chiarire — anche se in realtà non ce ne sarebbe bisogno — perché certe interpretazioni nascono dalle malignità di chi, in ogni cosa, vede sempre cattiva fede.

Non ho mai fatto parte di alcuna corrente politica, né mi sono mai lasciata condizionare da logiche di schieramento. Per un lungo periodo mi sono occupata dei fatti politici di Villa San Giovanni con continuità, e anche se negli ultimi tempi l’impegno è stato meno costante, ogni volta che l’ho fatto ho sempre operato con correttezza, serietà, obiettività e totale indipendenza di giudizio. Anche sbagliando, ma sempre con la mia testa.

Non mi sono mai prestata — e mai lo farò — a essere utilizzata in modo strumentale dagli avversari dell’amministrazione Caminiti, come qualcuno avrebbe voluto.

Chi conosce il mio lavoro sa che sono stata tra le poche, se non l’unica, a pubblicare articoli critici (totalmente miei, non rielaborazioni di comunicati stampa degli avversari) verso la giunta Caminiti, sia sul piano politico che su quello amministrativo.

Allo stesso modo, la coerenza professionale e l’onestà intellettuale impongono di riconoscere, quando è giusto farlo, il valore di un risultato o di una scelta politica, al di là delle appartenenze.

Questa stessa onestà ha sempre guidato il mio modo di fare giornalismo nel corso di tutte le amministrazioni comunali di Villa San Giovanni: amministrazioni alle quali non ho mai risparmiato critiche, ma alle quali ho sempre riconosciuto i risultati raggiunti.

La stessa identica linea di trasparenza e correttezza sto seguendo oggi con l’amministrazione Caminiti.

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