La spiaggia è cosa loro! Abusi e prepotenze sulla costa di Villa San Giovanni

20 Agosto 2025
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di FRANCESCA MEDURI

Sì, proprio così: la spiaggia, per alcuni, è diventata cosa loro. Anche quest’estate, a Villa San Giovanni, si ripete puntualmente uno spettacolo poco edificante. Troppi bagnanti – o sarebbe meglio dire “padroni abusivi” – si comportano come se certi tratti di spiaggia libera fossero proprietà privata.

Succede soprattutto lungo il litorale delle incantevoli frazioni di Cannitello e Porticello, comprese aree note come l’ex spiaggia “Banda Falò” e quella contigua al “Lido dello Stretto”. Qui, in questi suggestivi angoli di costa, il senso civico sembra andare in vacanza. C’è chi arriva a inizio stagione, pianta il proprio ombrellone – spesso accompagnato da tavolini, sedie, sdraio e addirittura tende – e lo lascia lì fino a settembre, come se fosse il salotto di casa.

Il tutto avviene in barba alle norme, ai divieti e al buon senso. La legge è chiara: nelle spiagge libere non è possibile occupare stabilmente porzioni di arenile, e tutto il materiale deve essere rimosso al termine della giornata. Ma qui, evidentemente, comanda la legge del più prepotente.

Il risultato? Ombrelloni piantati in modo permanente, postazioni “prenotate” senza alcun diritto, e un clima di malcelata ostilità verso chi, semplicemente, vorrebbe godersi il mare come previsto: in libertà e nel rispetto degli altri. 

Non sono da trascurare nemmeno le situazioni di potenziale pericolo – soprattutto per i più piccoli – che vengono a crearsi a causa dei vari “allestimenti” abusivi, così come lo scenario di disordine che si delinea lungo tutta la battigia. 

Chi osa far notare l’illegalità di certi comportamenti rischia di essere aggredito verbalmente, se non peggio. Guai a toccare “il posto fisso” del bagnante abusivo di turno: scatta subito la polemica, spesso al limite dell’assurdo.

Cari incivili 4.0, ricordiamo a voi – e a chi preferisce voltarsi dall’altra parte – che la spiaggia libera è di tutti. Nessuno ha il diritto di trasformarla in un’area privata, e ogni cittadino ha il pieno diritto di usufruirne senza dover chiedere “permesso” agli abusivi di turno.

Sarebbe ora che le istituzioni intervenissero con più fermezza e continuità. E sarebbe bello, soprattutto, che ogni cittadino iniziasse a difendere ciò che è pubblico, invece di lasciarlo nelle mani di pochi – ma sempre troppi – arroganti.

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