VILLA SAN GIOVANNI – Manca pochissimo all’inizio dell’attesa riunione della Commissione Territorio con i tecnici della Stretto di Messina Spa e tutti i consiglieri comunali. L’appuntamento è oggi alle ore 17 nella sala consiliare di palazzo San Giovanni, ma le polemiche fioccano già da qualche giorno. Il Coordinamento villese di Fratelli d’Italia avverte: «Il Ponte non sia la foglia di fico per nascondere le vergogne della Commissione a “porte chiuse”»
«Con estremo compiacimento – scrive il presidente del Circolo FdI, Antonio Messina – prendiamo atto della iniziativa dei consiglieri comunali De Marco e Lucisano e di tutta la minoranza consiliare che da tempo avevano chiesto di invitare in Commissione Territorio la società “Stretto di Messina”, così come da tempo avviene nella vicina Messina, col fine di chiarire i dubbi generati da una maggioranza ondivaga e in perenne campagna elettorale rispetto alla questione “ponte”.
Una richiesta che De Marco e Lucisano, e tutta la minoranza, avevano avanzato prima che il presidente della Commissione Territorio, Pietro Idone, assumesse la sconsiderata iniziativa di pretendere una Commissione sulla questione dei Piani di sviluppo a “porte chiuse”, lasciando la Città fuori dalla porta e cancellando 80 anni di storia democratica e repubblicana».
«Una iniziativa, quella del consigliere Idone, difesa dal sindaco e dalla sua maggioranza che, violando ogni norma su trasparenza, imparzialità e democrazia – sostiene Messina – li ha posti fuori dalla Costituzione Repubblicana».
«La questione del “Ponte” però – puntualizza a gran voce Messina – non è cosa della sola maggioranza e non può essere trattata come una normale opera pubblica ma riguarda, prima di tutto, una intera Comunità prima di coinvolgere l’intera Nazione e tutti gli itinerari internazionali e pertanto convocare i rappresentanti della Società del Ponte in una seduta della Commissione, seppur pubblica, non consentirà a tutte le parti politiche, associazioni e semplici cittadini di esprimere apprezzamenti, dubbi o perplessità sull’opera, consentendo un esaustivo dibattito in merito».
«Questo lo sa perfettamente il presidente Idone, la sindaca e la maggioranza che però attraverso questa convocazione – accusa Messina – provano a far rilegittimare Idone, senza le conseguenze politiche di un gesto improvvido ed ingiustificabile, costituendo una convalida di quei comportamenti e di una Commissione ferita mortalmente dall’atteggiamento “senza precedenti” dello stesso Idone.
Il tutto anche con l’ulteriore obiettivo di consentire alla maggioranza di monopolizzare la piazza politica della città, relegando altre forze delle più disparate latitudini, al silenzio forzoso, continuando a far perseguire alla sindaca un preciso disegno elettorale ormai chiaro anche ai meno avveduti».
«Ovviamente Fratelli d’Italia, nel ringraziare in modo sentito De Marco, Lucisano e tutta la minoranza per questa attività – annuncia quindi Messina – non intende prendere parte a questa riunione di Commissione Territorio, intanto per non dare legittimazione alcuna a comportamenti sconosciuti nelle civiltà occidentali e che hanno la finalità di costringere gli eventuali presenti al ruolo di silenziosi auditori».
«Questo non vuol dire che ci sottraiamo alla nostra responsabilità e per questo motivo – fa sapere Messina – proponiamo alla minoranza, che questa iniziativa ha assunto con la società del Ponte, di farsi portavoce delle istanze della città e di convocare una riunione presso l’Aula Consiliare, invitando tutte le parti politiche, da destra a sinistra, le associazioni ed i cittadini, con modalità da stabilire, al fine di dare voce a tutte le istanze, perseguendo quel viatico trasparente, democratico e partecipativo che fino ad oggi è stato negato alla città».
«Non si possono accettare simili comportamenti assolutamente anticostituzionali e come partito politico – comunica infine Messina – siamo pronti a rivolgerci al Prefetto affinché intervenga per arginare questa deriva democratica e intervenga senza ritardo ulteriore per ripristinare le regole costituzionali cui siamo tutti, nessuno escluso, chiamati a rispettare».
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