VILLA SAN GIOVANNI – «L’amministrazione continua a lavorare, senza sosta, per tutelare il territorio e i luoghi che potrebbero essere interessati dall’opera ponte: abbiamo, infatti, deliberato il nuovo programma di valorizzazione di forte Beleno, a poche centinaia di metri dal sito del blocco di ancoraggio del ponte». È quanto comunicato, nei giorni scorsi, dal sindaco Giusy Caminiti e dall’intera coalizione di maggioranza.
«Ripartire dalla storia del territorio»
Spiega la compagine di governo villese: «Una delibera che abbiamo annunciato all’amministratore della Stretto di Messina dottore Pietro Ciucci e che presto, non appena pubblicata, verrà trasmessa a tutte le amministrazioni competenti. Riprendendo un’attività cominciata da oltre un decennio, oggi la città di Villa San Giovanni vuole ripartire dalla sua storia e dopo l’apposizione del vincolo a Torre Cavallo, dopo la memoria dei Premi Villa, dopo la valorizzazione di Fontana Vecchia e delle filande, bisogna riprendere il progetto di sdemanializzazione di forte Beleno. Sappiamo bene che la richiesta che porteremo avanti con il ministero della cultura ed avendo seduti al tavolo tutti gli attori protagonisti, in un momento storico in cui il forte si gioca la sua stessa sopravvivenza, è di quelle che rendono l’obiettivo assolutamente sfidante. Ma tante cose sono cambiate dal 2020: il Comune ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro per la sistemazione dell’area esterna del forte propedeutica all’acquisizione dello stesso; il Mic, il comitato borgo di piale e non da ultimo il comune di Villa san Giovanni hanno posto al MASE tante e tali di quelle richieste per tutelare forte Beleno e conservarlo per la fruizione, che abbiamo creduto sia proprio questo il momento di dare un forte messaggio politico di appartenenza e riconoscimento dell’identità culturale della nostra città».
Ponte, la mozione del gruppo di maggioranza
In merito alla recente visita dei vertici della Stretto di Messina, inoltre, l’amministrazione Caminiti aggiunge: «L’incontro con il dottor Ciucci, per il resto, non ha elementi di novità. Abbiamo ribadito all’amministratore delegato della Stretto di Messina, alla presenza dei consiglieri comunali di minoranza, la posizione espressa chiaramente nei due documenti presentati il 12 e il 13 ottobre scorso. Una posizione peraltro rappresentata nei due ultimi consigli comunali (cinque quelli tenuti sul tema ponte nel 2024) il 9 e il 23 ottobre: riteniamo che la mozione deliberata dal gruppo di maggioranza CITTÀ IN MOVIMENTO (e dallo stesso presentata) sia in modo inequivocabile la posizione che tutti noi abbiamo declinato in mesi e mesi di impegno sul tema ponte e con chiunque abbia richiesto la nostra presenza. Non siamo mai mancati a nessun tavolo, abbiamo chiamato assemblee cittadine, consigli comunali aperti, deliberati consiliari (sempre approvati da questa sola maggioranza) per dire che le carte progettuali in nostro possesso non ci consentono un giudizio di merito al Mase men che meno un parere al Mit sull’opera ponte. Il deposito degli atti da parte della Stretto di Messina il 12 settembre scorso non ha inciso sulla determinazione già assunta: manca un progetto definitivo per la Città perché manca la progettazione delle interferenze e il progetto di cantierizzazione. Al dottore Ciucci abbiamo chiesto di anticipare a questa fase tutto ciò che la Stretto di Messina intende approfondire in fase di progettazione esecutiva. La città ha bisogno di certezze e non può consegnarsi al dubbio di un’incompiuta e tale dubbio resta fintanto che non saranno eseguiti gli studi specifici e di dettaglio che questo ente ha richiesto a tutela di Villa san Giovanni».
Ponte, le richieste del Comune alla società e ai ministeri
«Da ciò – concludono, dunque, Caminiti&Co – muove la richiesta ai ministeri deliberata in consiglio comunale il 23 ottobre scorso: richiesta di sospensione della conferenza istruttoria davanti al ministero delle infrastrutture dei trasporti fino al parere della commissione VIA; richiesta di sospensione della conferenza davanti al ministero dell’ambiente per la valutazione di impatto ambientale fino al deposito degli studi e dei progetti specifici per Villa San Giovanni; richiesta al CIPESS di sospendere la dichiarazione di pubblica utilità dal momento che non è possibile individuare esattamente l’area da espropriare che, certamente, (a progetto esecutivo redatto) sarà differente da quella attualmente individuata solo sulle carte. Adesso i tempi sono maturi per un deliberato consiliare chiaramente politico ma che abbia la forza tecnica e giuridica a sostegno di richieste accoglibili. Al dottore Ciucci abbiamo spiegato nuovamente l’unica ragione che muove questa maggioranza consiliare: tutelare la città di Villa San Giovanni e garantire i diritti dei villesi ed a maggior ragione di ciascun espropriando. Nella misura in cui l’ente riuscirà ad incidere in fase di conferenza dei servizi, riuscirà di conseguenza a rappresentare al meglio una comunità che, a prescindere dal sì o dal no al ponte, non vuole vedere morire la sua città».
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