«Le dichiarazioni del titolare dell’Autorità portuale – sostiene “Momento Civico” – sono inquietanti. Se è convinto di avere fatto bene, prosegua l’iter della conferenza dei servizi senza l’assenso del Comune di Villa. La legge glielo permette come gli ricorda che non gli servirà a niente perché la stessa legge gli impedirà di proseguire oltre. Se poi riuscirà ad ottenere l’assenso dalla Giunta comunale, in assenza dei presupposti di legge, dovrà comunque fermarsi perché noi per primi avvieremo un contenzioso con il Comune, con l’Autorità portuale e col Governo italiano».
Del resto, alla vigilia delle parole di Mega, i soci di “Momento Civico” avevano già storto il naso nelle loro osservazioni all’ipotesi progettuale dell’AsPS: «Dall’esame dei documenti si è consolidata la convinzione di macroscopici errori commessi e della esigenza di riavviare l’intera procedura per carenza dei presupposti di fatto e di diritto. L’analisi della documentazione è stata attenta e dettagliata, evidenziando tutte le discrasie contenute in atti, sia dal punto di vista metodologico che di merito. Le conclusioni sono poi state sottoposte anche ad un largo confronto, culminato nel video incontro avvenuto proprio con la città ed a cui hanno partecipato anche qualificati tecnici e legali, durante la quale si è consolidata l’idea che, di fatto, non esista una proposta per il Documento di programmazione strategica di Sistema che dovrebbe poi portare alla redazione del Piano regolatore portuale».
Diversi i punti contestati da “Momento Civico”: «L’assenza del Documento economico-strategico che doveva dare indicazione di studi effettuati, degli obiettivi prefissati, la mancanza dell’indicazione analitica delle aree portuali, retroportuali e di interconnessione. Il dato comunque più clamoroso, tralasciando la violazione di norme tecniche e le diverse Linee Guida fornite dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili), appartiene alla gravissima violazione della legge Costituzionale 1/2022 che ha modificato in parte, innovandoli, gli art. 9 e 41 della Carta fondamentale, introducendo il principio della tutela ambientale, della biodiversità e degli ecosistemi».
Insomma, il dibattito resta più che mai aperto. Sembra non siano serviti a granché i chiarimenti forniti su Facebook dal numero uno dell’Autorità portuale: «Oggi – così, tra le altre cose, Mario Mega – non si può avviare la progettazione del nuovo porto a sud se prima non si stabilisce, con il nuovo Piano regolatore portuale, la localizzazione. Da qui la necessità di arrivare quanto prima alla approvazione del Dpss senza cui non sarà il possibile redigere nuovo Piano regolatore. Nel frattempo non si possono lasciare i passeggeri con gli attuali servizi, praticamente inesistenti». (Francesca Meduri – Il Quotidiano del Sud 8 settembre 2022)
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