«Già sulla prima bozza, presentata molti mesi addietro, avevamo chiarito – ricorda Morabito – come l’idea dell’Autorità portuale cozzava con le scelte plurime, effettuate negli anni da diversi Consigli Comunali e dalla città, che avevano chiaramente affermato la necessità non realizzare ulteriori approdi nel cuore della città ma aveva addirittura solennemente dichiarato che anche gli attuali approdi avrebbero dovuto essere spostati a sud, in adesione all’attuale porto storico. Il colpo di mano che in “zona Cesarini” i due consiglieri comunali hanno provato a compiere, – ammonisce Morabito – è un atto spregiudicato che deve essere fermato per consentire quelle riflessioni e quegli approfondimenti che in altri tempi non è stato consentito di effettuare».
«D’altro canto – continua il responsabile villese di IdV – la neo sindaca sa perfettamente, non solo per averne nel tempo discusso e condiviso le posizioni critiche anche da un punto di vista della procedura, poiché il Piano Regolatore Portuale è un piano particolareggiato che deve integrarsi perfettamente con il Piano Strutturale Comunale la cui approvazione prevede intanto che si tenga conto delle scelte della città e con un processo articolato che non prevede alcun colpo di mano».
«Nessuna forzatura, quindi, – avverte Morabito – può essere perpetrata in danno della città, anche perché non esistono norme che autorizzano scelte diverse da quelle che la città intende fare per garantirsi lo sviluppo ed il proprio futuro. Ed è proprio in questa direzione che va lo spirito di riforma del sistema portuale, disegnato per garantire che alle città venisse affidata la “governance” delle aree portuali. C’è poi un problema di sicurezza della navigazione che non può essere ignorato e che comporterà una serie di provvedimenti e modifiche che snatureranno il progetto così com’è. Nelle scorse settimane, peraltro, senza alcuna sollecitazione, la stessa Sindaca aveva espresso posizioni analoghe, dichiarando la necessità di ulteriori approfondimenti che ora è arrivato il momento di effettuare, senza badare alla “minaccia” della possibile perdita di finanziamenti poiché le opere che a tutela delle persone che l’Autorità Portuale deve obbligatoriamente disporre, così come le opere direttamente collegate al traffico ferroviario, non sono oggetto di discussione».
«Semmai appare anche il momento – conclude l’esponente di IdV – di aprire un dibattito sulla scelta dell’Autorità Portuale, facendo esprimere la città, anche con un Referendum, sul tipo di sviluppo che offre l’Autorità dello Stretto e su quello possibile con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, anche in considerazione della possibilità di riutilizzo dell’area produttiva, già infrastrutturata, di Bolano che con l’elettrificazione della ferrovia ionica può diventare un formidabile veicolo di sviluppo. E d’altro canto, di quale altra area logistica si è parlato in campagna elettorale, se non di rivitalizzare il sito produttivo di Bolano?».
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