Elezioni a Villa, Filippo Bellantone rinuncia e si sfoga: «Ci hanno impedito con ogni mezzo di offrire la nostra proposta»

15 Maggio 2022
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VILLA SAN GIOVANNI – Il Pd sparisce dalla corsa elettorale. Filippo Bellantone ha così deciso dopo che il partito, nella sua città, gli ha voltato le spalle. I malumori e i mal di pancia scoppiati di fronte alla sua candidatura hanno lasciato l’amaro in bocca all’ormai ex aspirante sindaco della coalizione di centrosinistra. Certamente, a uscirne male è il Circolo del Pd villese e non Bellantone che è sempre stato coerente e determinato nel rifiutare ogni tipo di “inciucio” col centrodestra. Il giovane ingegnere ha spiegato le motivazioni della sua scelta in una nota, che di seguito si riporta integralmente.

«Al csx è stato impedito con ogni mezzo di offrire la propria proposta politica ed elettorale»

«Sono state settimane intense e meravigliose, in cui ho potuto toccare con mano quanta speranza di cambiamento ci sia nella nostra città. Il desiderio forte di vedere un’inversione delle stanche e pervasive dinamiche di un consociativismo deteriore, che ha sempre controllato Villa. Purtroppo però i legacci che ci imbrigliano, seppur ormai ridotti ad una strenua resistenza, hanno nuovamente determinato l’ennesima disgregazione delle parti sane della nostra comunità in spregio all’interesse comune. La città inerme ha assistito ad una fase di tatticismo spregiudicato, mirato ad escludere o includere un percorso, una famiglia o anche un solo tentativo di scardinamento dello status quo. Con la mia candidatura a sindaco tutto questo è stato messo in discussione, è stato rotto un ingranaggio e messo all’angolo un metodo di egemonia sulla città. Un metodo che incurante della condizione disastrosa del nostro comune, viene perpetrato di elezione in elezione senza giudizio alcuno, rispetto all’esigenze del territorio. Questo io non posso permetterlo! Ecco perché difronte al mio Partito, che ha visto storici dirigenti lavorare senza sosta alla formazione di liste avversarie e il gruppo consiliare autosospendersi a 24 ore dalla presentazione delle liste, non ho potuto che ritirare la mia candidatura a sindaco. Oggi resta tuttavia un dato di enorme gravità a Villa San Giovanni, al csx è stato impedito con ogni mezzo di offrire la propria proposta politica ed elettorale, fatta da una classe dirigente nuova e libera da vincoli di “mandato”, che aveva il solo “torto” di prospettare un orizzonte nuovo e che ha di conseguenza, risvegliato tutti quei consolidati sistemi di controllo, sudditanza e bieco ego personale, che da decenni comprimono la capacità di scelta e naturale evoluzione della comunità cittadina.

«Per i soliti noti, il Pd è meramente un taxi da utilizzare alla bisogna»

«Su tutto questo restano i fatti e la mia storia, una candidatura nata da una libera assemblea di iscritti e oggetto, assieme alle altre, di valutazione allargata, da parte di tutte le componenti del csx, con l’obiettivo di esprimere una linea politica chiara e senza opacità: nessuna contiguità con i responsabili dell’attuale scempio cittadino e un campo netto di centrosinistra. Il partito Democratico Villese è e resta un importante spazio di democrazia per la nostra città, ma i fatti ci hanno dimostrato che per i soliti noti, sia invece meramente un taxi da utilizzare alla bisogna e gettare via quando al contrario non può essere utilizzato per i propri obiettivi. Un partito che ha dimostrato di dover ancora crescere e saper essere davvero inclusivo, in grado di guardare avanti con prospettiva e libero da egoismi egemoni, ormai peraltro desueti e privi di ogni significato politico e umano. I fatti accaduti richiederanno scelte ferme e consequenziali, che con nettezza riportino trasparenza e un rinnovato spirito di adesione, io come sempre ho fatto sono e resterò a disposizione del mio Partito nel difficile compito di ricostruzione che adesso occorrerà compiere. Faccio alla mia città il migliore augurio di speranza e ringrazio dal più profondo del cuore tutti i cittadini, per gli enormi attestati di stima e affetto ricevuto con la certezza che i tanti anni di lavoro sul territorio siano stati ben spesi e siano un patrimonio che sarà ulteriormente coltivato e portato avanti».

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