VILLA. Il Tar non blocca il dissesto finanziario: rigettata la richiesta della maggioranza

26 Febbraio 2022
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VILLA SAN GIOVANNI –  Nessuno stop, il dissesto finanziario va avanti. Lo ha deciso il Tar reggino nella camera di consiglio del 23 febbraio rigettando la domanda cautelare richiesta dai consiglieri di maggioranza Massimo Morgante (Noi con l’Italia), Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia) e Mariagiovanna Santoro (Forza Italia) nel loro ricorso contro il Comune di Villa San Giovanni per l’annullamento – previa appunto sospensione dell’efficacia – delle deliberazioni del Consiglio comunale n.39 (rendiconto 2020) e n.40 (dissesto finanziario) del 5 novembre 2021.

La questione dovrà essere trattata nel merito, ma intanto la maggioranza incassa una sonora sconfitta nella causa promossa contro il dissesto che la stessa coalizione ha approvato.

I magistrati Caterina Criscenti (presidente), Agata Gabriella Caudullo (referendario) e Antonino Scianna (referendario, estensore) hanno in primis considerato che i ricorrenti «hanno dichiarato di agire in qualità di consiglieri comunali e i cittadini di Villa San Giovanni», evidenziando quindi la necessità di approfondimenti in sede di merito «della legittimazione dei ricorrenti nella dichiarata qualità di consiglieri comunali a chiedere l’annullamento di atti dello stesso organo di cui fanno parte». E ancora «dovrà essere valutato altresì se i ricorrenti, come cittadini di Villa San Giovanni, possano dirsi titolari di una situazione giuridica soggettiva meritevole di tutela».

Confermata infine la situazione finanziaria del Comune: «Il ricorso non appare assistito da un sufficiente fumus alla luce della documentazione istruttoria su cui si fondano i provvedimenti impugnati, dalla quale risulta che l’ente locale è gravato dei crediti liquidi ed esigibili di terzi, a cui non è possibile fare validamente fronte con le modalità di cui agli articoli 193 e 194 del D. Lgs n. 267/2000».

Insomma, per il Tar «non si ravvisa una situazione di danno grave e irreparabile tale da giustificare l’adozione di una misura cautelare, atteso che ai pregiudizi evidenziati dai ricorrenti sono di futura ed incerta verificazione».

Francesca Meduri – Il Quotidiano del Sud 25 febbraio 2022

 

 

 

 

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