«Nonostante l’ordine del Prefetto di 10 gg fa, le disposizioni del dirigente ambiente del comune di 7 gg fa, questo è il risultato ad oggi, 24 novembre, ore 17,ad Arghillà nord e Arghillà sud… Crediamo ci sia una palese violazione dei diritti fondamentali alla salute e all’ambiente, crediamo sia lo Stato Italiano a dover intervenire nel rispetto della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, nel farsi carico di una ormai insostenibile situazione di pericolo, impossibile da risolvere per gli enti preposti, ovvero Comune e Regione, della quale non può più lavarsi le mani». Lo ha scritto ieri Giuseppe Naim del Coordinamento di Quartiere di Arghillà sul gruppo Facebook dello stesso Coordinamento. Uno sfogo di fronte a una situazione assolutamente vergognosa, indegna, rischiosa quella che vede il quartiere di Arghillà sommerso dall’immondizia. Un quadro allarmante che ha spinto il Coordinamento a inviare un esposto al presidente del Consiglio dei Ministri, e ai ministri per l’Ambiente e per la Salute, lamentando una violazione della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo a causa del perdurante stato di emergenza rifiuti.
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