Rete “Salviamo il Poliambulatorio di Villa”: «Il personale sanitario non è carne da macello da sfruttare nell’emergenza»

1 Novembre 2020
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Di seguito comunicato stampa della Rete “Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni” che interviene criticamente sulle modalità del prossimo reclutamento di 88 infermieri da parte dell’ASP di Reggio Calabria.

Fino al 31 dicembre. E’ questa la scadenza dei contratti a tempo determinato (eventualmente prorogabili) con cui l’ASP di Reggio Calabria ha bandito, lo scorso 23 ottobre, il reclutamento di 88 infermieri attinti dalla graduatoria a tempo indeterminato per CPS infermieri, deliberata più di un anno fa – sempre ammesso che ancora oggi siano tutti reperibili. Vero è che il decreto 19 maggio 2020 prevede il reclutamento di personale per potenziare la risposta di Aziende ed Enti del SSN contro l’epidemia da nuovo coronavirus a decorrere dal 15 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2020. E tuttavia, la delibera n. 125 dell’ASP (datata 28-02-2020) programmava l’assunzione di diverse unità di personale a causa delle gravi carenza di organico dell’Azienda, nell’ambito dell’Approvazione del Piano del fabbisogno del personale. Il 23 marzo, in pieno lockdown, il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro, Saverio Cotticelli, ha autorizzato lo scorso febbraio le assunzioni a tempo indeterminato di cui al Piano assunzionale 2020 e 2021.

Ora, sorgono spontanee almeno due domande:
– Come mai, vista la catastrofe sanitaria che stiamo vivendo, da maggio sono dovuti passare sei mesi per programmare queste fondamentali assunzioni?
– Visto che la stessa ASP reggina riconosce gravi carenze di personale, e considerata l’autorizzazione ad assumere personale a tempo indeterminato, non è possibile contrattualizzare gli 88 infermieri in forme meno precarie? Il personale sanitario non è carne da macello da sfruttare durante la pandemia e poi abbandonare non appena rientra l’emergenza.               
La Rete “Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni” da tempo sostiene che una seria ed efficace politica sanitaria non può nutrirsi di modelli economici e organizzativi improntati alla precarietà, all’improvvisazione, all’assenza di programmazione. La sanità regionale richiede investimenti decisi e coraggiosi, a partire dalle strutture sanitarie disseminate sul territorio in condizioni fatiscenti, nonostante l’impegno di medici, infermieri e impiegati che lavorano con passione e dedizione. ’eventualità di prorogare i contratti degli 88 infermieri comporterà senz’altro procrastinamenti che causeranno rallentamenti e ostacoli nell’erogazione dei servizi sanitari nell’intera provincia, a danno di pazienti, famiglie e degli stessi lavoratori.

E’ questa la visione non solo amministrativa ma anche politica e sociale che anima le scelte dell’ASP di Reggio Calabria? Nelle settimane in cui assistiamo a una drammatica recrudescenza dei contagi, prendiamo atto di come ancora si perseveri nei soliti errori. A pagare, come sempre, i più vulnerabili.  

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