VILLA. Molo, diportistica e piano spiaggia, si naviga ancora a vista

7 Maggio 2020
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VILLA SAN GIOVANNI – Il gruppo Impegno in Comune, per bocca del capogruppo Cristian Aragona, interviene sulla situazione del molo di sottoflutto e, in generale, sullo stato della diportistica villese.

«È incomprensibile, come una maggioranza che vuole amministrare il paese – esordisce Aragona – si presenti ad un consiglio comunale con 10 punti all’ordine del giorno, quali inseriti per “sbaglio”, altri ritirati perché incompleti e/o inopportuni rispetto al momento, continuando, quindi, nel “navigare” a vista senza una vera proiezione politica da portare in consiglio quale concreta attività di indirizzo politico. “Navigare così senza un porticciolo regolamentato e fruibile è pericoloso”. Tale ultima considerazione non si può non associarla con la scelta di rinviare il punto n. 3, inerente il regolamento delle aree demaniali interne al molo di sottoflutto. Siamo difronte ad una delle tante storie strane del nostro sistema. Si deve realizzare un’opera, si assegna l’appalto, durante i lavori insorgono problemi e, quindi, contenziosi ed i lavori si sospendono; passa del tempo ed i contenziosi si risolvono in via transattiva, con una spesa di soldi pubblici pari quasi al doppio del costo dei lavori appaltati. Successivamente – ricorda Aragona – si ha fretta di far vedere le luci accese di notte e, quindi, si decide di sfruttare l’area in via temporanea, seppur senza regolamento, si formula un bando e si rilasciano delle concessioni, che nessuno impugna e contesta, così come gli atti propedeutici, probabilmente per timore che tutto possa affondare compreso il molo di sottoflutto che porticciolo ancora non è. Scadono le prime concessioni, una proroga non vi può essere ed una nuova concessione, seppur temporanea, nonostante il nuovo bando, vista la bufera che ha colpito il Comune, non viene rilasciata. Oggi, in mancanza degli atti necessari, ancora senza un PCS dopo tre anni, senza una regolamentazione delle aree, senza il cambio di destinazione d’uso, si determina il rischio concreto che il Comune – ipotizza Aragona – ancora una volta sia chiamato in giudizio dalle società che nell’affidarsi ad una attività amministrativa, rimasta incompleta, si trovino nelle condizioni di aver subito un danno. Insorgerà un nuovo contenzioso? Si troverà una soluzione transattiva? Che cosa ne sarà del nostro tanto atteso molo di sottoflutto? Sarà mutata la destinazione d’uso? Quando avremo un vero porticciolo turistico? Il modo di operare segreto ed a sorpresa – denuncia Aragona – è sempre lo stesso, preso atto del verbale dell’incontro con le associazioni convocato per il giorno 10/03/2020 probabilmente per via telefonica, alla presenza dell’assessore Imbesi e del neo consigliere Facciolo, senza che nessun altro consigliere, almeno di minoranza, fosse stato informato di nulla. Come se il sottoscritto quattro giorni prima nel consiglio comunale del 06/03/2020 non avesse chiesto il rinvio del punto. Ma tanto è il rispetto che questa maggioranza porta ai colleghi consiglieri. Le tante perplessità ed esigenze manifestate dall’Associazione Diportisti Villesi, dall’Associazione Lega Navale e dall’Associazione Scilla & Cariddi, nonché dell’Associazione Marinai d’Italia con nota del 11/03/2020, troveranno mai riscontro da parte dell’amministrazione?. Le scelte di questa amministrazione, ahimè lasciano sempre un’infinità di interrogativi. Certamente al momento, forse sperando che per via dell’emergenza tutto resti chiuso e nessuno possa uscire per mare, e, quindi, che non ci saranno i soliti problemi dei posti barca, si è pensato ad un altro rinvio. Ed invece, a parere del sottoscritto, sarebbe opportuno che: 1) in ragione delle indicazioni normative inviate dalla Guardia Costiera e riportate nell’ordinanza del 06/03/2020; 2) alla luce delle considerazioni manifestate dalle associazioni di settore; 3) dall’esame degli atti ad oggi prodotti ed acquisiti (Collaudo; certificazioni; nulla osta); si facesse un serio approfondimento sulla stato dell’opera, si facessero ulteriori accertamenti sulla idoneità dei banchinamenti, e quanto altro utile ai fini del mutamento di destinazione d’uso, cosi che si possa al più presto giungere alla realizzazione di un vero e definitivo progetto di utilizzo dell’area. Un progetto che tenga conto delle esigenze del diportismo, così come del più ampio mondo della nautica, che possa tutelare e salvaguardare ricchezze uniche come le feluche, ossia le antiche barche utilizzate per la pesca del pesce spada, che raccolga le voci delle associazioni di settore, ma anche diventare possibilità di sviluppo economico ed occupazionale per i giovani del nostro paese. Non si può  – incalza Aragona – continuare a perdere tempo con soluzioni temporanee, soprattutto se affidate a terzi in concessione, che come nel nostro caso restano senza concessione con ogni rischio annesso e connesso. Esistono sul nostro territorio imprenditori locali del settore competenti che, nel rispetto delle regole ed al fine di raggiungere il miglior risultato possibile, ci si augura che possano essere assegnatari di eventuali aree. In attesa che tutto ciò si realizzi, vista la mancanza del PCS, allo stato si può solo pensare  conclude Aragona – ad una soluzione in via d’urgenza per garantire la possibilità ai cittadini di collocare le proprie imbarcazioni, non a scopo di lucro, dopo una regolamentazione dell’area, e quindi, prevedere che sotto la gestione diretta dell’Ente, l’area sia fruibile per i cittadini, via terra, via mare per l’ancoraggio delle imbarcazioni, nonché per eventuali manifestazioni temporanee come è stato per la Traversata dello Stretto dello scorso anno».

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