Covid-19, tamponi e lacrime all’Asp di Reggio Calabria

Sono uno dei tanti medici di base dell’ ASP  reggina mandati al macello, come nel resto della nostra amata Italia. Volevo solo fare qualche considerazione in epoca di  ” emergenza COVID-19″ ,essendomi oggi (nota bene: oggi 05/05/2020 ) sottoposto al famigerato “tampone naso-faringeo” presso il dipartimento prevenzione ASP RC di via Rosselli,7. Pensavo finalmente di potermi togliere quel peso sul cuore che mi opprimeva ogni volta che mi avvicinavo ai pazienti o la sera , stanco e sfiduciato, ai miei cari, nel terrore di infettarli! Entrando  nei malsani locali  dove lavoravano alacremente le drsse Fiorillo e Paduano ed i dottori Surace e Schiavone , notai che la “macchina che macina tamponi per la reazione a catena della polimerasi (PCR) si confrontava con uomini e donne che macinavano pensieri: “come faremo a consegnarli tutti ed in tempo, perchè  possano servire? “. Nel frattempo dalla Ionica veniva un infermiere con un contenitore pieno di tamponi eseguiti il quale veniva mandato indietro quasi con le lacrime , spiegando che “non prima di un mese avrebbero potuto smaltire gli esami in giacenza ! Ora, pensando ai politici che con la tecnica ormai abusata del  “confondi et impera “, chiedo che cessi questo scempio della salute e dell’intelligenza. Potenziamo le strutture utili e non alimentiamo solo le vane passerelle!

Salvatore Oriente, medico di base e oncologo