E’ partita ieri, da Villa San Giovanni, la petizione online per chiedere alla Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dal Governo Conte, con il D.L. 18/2020 e dei suoi poteri in tema di sanità, di effettuare uno screening di massa, chiedendo e se del caso ordinando alle strutture private accreditate al Servizio Sanitario Regionale di concorrere nelle operazioni.
A spiegare l’iniziativa popolare è, ovviamente, il comitato promotore.
«I report e le statistiche quotidiani dell’Istituto Superiore di Sanità e della Protezione Civile Nazionale, – recita la nota del comitato promotore – non forniscono un quadro del tutto esatto dell’espandersi del contagio, perché non tengono conto di alcuni fattori decisivi, come una consistente parte del mondo scientifico afferma. Fra questi il Prof. Emerito di Immunologia Clinica e Medicina Interna dell’Università di Firenze, dott. Sergio Romagnini che, riferendosi allo studio epidemiologico effettuato su tutti gli abitanti di VO, il centro Veneto dove si è registrata una delle prime vittime per Covid-19, afferma che è altamente probabile che una larga percentuale, tra il 50 ed il 70% , ha già contratto il virus pur risultando completamente asintomatica ma rappresentando una straordinaria fonte di contagio. Alla luce di questo quadro allarmante è, quindi, altamente probabile che i dati che vengono forniti sull’espansione del contagio siano falsati e non permettono di disporre una “quarantena” mirata a coloro che, pur positivi al contagio, risultano asintomatici, rendendo difficile contenere la curva epidemica e di alleggerire il carico sul sistema sanitario».
«Quando persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inizialmente restia, – continua il comitato promotore – inizia a cambiare strategia dopo l’esperienza della Corea del Sud, ancora in Italia i test vengono effettuati solo sui casi che manifestano sintomi e non è previsto alcun test nemmeno al personale sanitario impiegato in prima linea. Ed infatti, proprio in queste ore, attraverso il TG1, da autorevoli fonti del Governo e dell’OMS, giunge notizia che in Calabria si voglia adottare il metodo utilizzato nel Paese Asiatico. Alla luce degli ultimi provvedimenti assunti dalla Presidente della Regione, appare allora urgente ed indifferibile provvedere ad effettuare i test su tutti i calabresi, disponendo ove occorra il concorso delle strutture private, per evitare che il diffondersi del contagio replichi ciò che sta accadendo in altre Regioni ma con conseguenze devastanti sulla Sanitaria Regionale che oggi si regge solo sulla capacità del nostro personale sanitario».
«Non può, peraltro, – conclude il comitato promotore – nemmeno nascondersi che non sarà possibile gestire a lungo restrizioni come quelle adottate sino ad ora e l’immane danno che si verrebbe a provocare su una rete produttiva molto labile che difficilmente reggerà oltre un limite tollerabile. La richiesta di effettuare uno screening massivo, peraltro, comincia a serpeggiare anche tra alcuni Sindaci calabresi, come il Sindaco di Bisignano, in provincia di Cosenza, che già si sono rivolti alla Regione, preoccupati per l’evidente condizione di paura che serpeggia tra i loro cittadini, nonché da parte di personalità autorevoli del mondo delle imprese».
Indirizzi web petizione:
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