VILLA. Il flop della raccolta differenziata in piena emergenza coronavirus. Cittadini esausti: “Qualcuno intervenga”

19 Marzo 2020
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VILLA SAN GIOVANNI – Alle prese con le misure restrittive contro il coronavirus Villa San Giovanni deve fare i conti con un’altra emergenza, non meno rischiosa dal punto di vista igienico-sanitario, ossia i cumuli di rifiuti che invadono diversi angoli della città. Al di là delle discariche abusive create dai soliti incivili, il problema riguarda un po’ tutte le zone ed è causato dai continui stop e rallentamenti della raccolta differenziata. La gente continua a collocare i contenitori dei vari materiali nei cortili di casa o sui marciapiedi sotto le abitazioni, come vuole la regola e come appunto bisogna fare salvo diversa comunicazione da parte dell’Avr (la ditta che si occupa del servizio) e del Comune. Avvisi su eventuali disservizi, negli ultimissimi tempi, non ce ne sono stati, ma la raccolta continua a non funzionare o a funzionare a singhiozzo. Note particolarmente dolenti riguardano i rifiuti organici e indifferenziati, dei quali ormai la città è strapiena. Centinaia di sacchi lasciati al loro destino, mentre la frazione umida fermenta emanando odori sgradevoli e attirando topi e ratti che poi girano indisturbati per le strade. Chiusura delle discariche? Non è dato sapere. Fatto sta che in altri comuni vicini, come a Campo Calabro, la raccolta dell’umido e dell’indifferenziato sta procedendo regolarmente. E allora qual è la causa di questo scempio? La scorsa settimana l’assessore all’Ambiente e Servizi Esterni Pietro Caminiti aveva annunciato imminenti iniziative in sinergia con l’Avr, spiegando le difficoltà della ditta per via della concomitante assenza di alcuni lavoratori; quindi la notizia dell’esito di una querelle giudiziaria tra la stessa Avr e il Comune, querelle che in prima battuta ha visto vittoriosa la ditta; nel frattempo, una città costretta a pagare in termini di pulizia e igiene, senza conoscere i reali motivi di una situazione che va avanti da mesi e che oggi appare ancora più inconcepibile a causa dell’emergenza Covid-19. Cittadini che pagano la Tares per un servizio quasi assente, insufficiente, effettuato ormai senza nessun criterio, tanto che ieri, sempre senza nessun avviso, in alcune zone si è proceduto al ritiro sia della plastica che dell’indifferenziato; cittadini davvero stanchi, che alle preoccupazioni legate al coronavirus devono sommare quelle per la spazzatura e il degrado che affliggono il paese; cittadini che continuano a chiedere, oltre a una raccolta straordinaria dei rifiuti, la sanificazione e la disinfestazione delle strade e di ogni altro luogo pubblico, in un momento decisivo per il contenimento della diffusione del coronavirus. Richieste che l’amministrazione comunale sembra aver recepito, sebbene non abbia ancora comunicato date certe. Per adesso ad essere messi “in sicurezza” solo i locali municipali, come riferito dall’amministrazione: «Abbiamo provveduto a sanificare gli uffici comunali. A breve sanificheremo le strade e prima dell’apertura della scuola anche tutti gli edifici scolastici (scuola primaria e secondaria)». Certamente, senza possibilità di smentita, #villabellaepulita continua a restare uno slogan e nulla di più. (fra.me.)

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