VILLA. Pd, Impegno in Comune e M5S disertano il consiglio: “Un immobilismo colpevole pesa come un macigno sull’amministrazione”

27 Febbraio 2020
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VILLA SAN GIOVANNI – I gruppi di minoranza PD, Impegno in Comune e Movimento 5 Stelle non partecipano alla prima convocazione del Consiglio Comunale odierno. E lo fanno per sottolineare “una stasi emersa in questi mesi e rimarcata anche nella riunione avuta con il Prefetto di Reggio Calabria”.

“Un immobilismo colpevole –  recita il documento politico letto dai consiglieri PD, Impegno in Comune e M5S prima dell’inizio della seduta – che pesa come un macigno sull’Amministrazione Siclari e che, difficilmente, potrà essere dimenticata, né ovviamente risolta dalla convocazione un Consiglio Comunale”.
Da un punto di vista politico la mancata partecipazione all’Adunanza, “per sottolineare la piena responsabilità della ex Maggioranza su tutti i punti dell’ODG; responsabilità che oggi, a tempo scaduto, non può essere piegata all’esigenza di confondere tutto, di ingannare soprattutto i villesi”.
“D’altro canto – proseguono Ciccone, Vilardi, gli Aragona e Gioe’ –  è compito della presunta maggioranza quello di assumere provvedimenti che pongano rimedi ai danni che nel passato siano stati provocati da approcci superficiali o sciatteria, attivare gli organi tecnici e tutelare la Comunità da ogni possibile rischio che, occorre ricordarlo, è stata la stessa maggioranza a provocare”.
“Ripercorrere in questa sede gli errori di valutazione e la superficialità di scelte aberranti che hanno spinto sull’orlo del baratro in cui si trova la Città di Villa San Giovanni, – continua il documento- sarebbe un esercizio ripetitivo e ridondante che rischia di stancare chi ci ascolta.
Il fatto nuovo, se di fatto nuovo si può parlare, essendosi anche nel recente passato presentati in modo evidente i sintomi, è la decisione del gruppo Riscatto Civile, meglio noti come Micariani, di tornare alla casa del padre, sebbene con un appoggio esterno, con l’idea forse di dover rispettare un programma elettorale dal quale pochi mesi fa avevano preso, in malo modo, le distanze.
Una scelta -attaccano PD, Impegno in Comune e M5S –  incomprensibile, fortemente contraria alla logica, sia dal punto di vista giuridico che da quello politico ma che in qualche modo appare coerente con la storia politica e amministrativa dello stesso gruppo politico e del suo padre ispiratore, tutti accomunati da una compartecipazione a quelle scelte amministrative cui oggi – termina il documento – crede di porre rimedio”.

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