“Incoerenti e limitati: non ritorneremo mai con voi”. Riscatto Civile e il due di picche alla Richichi

9 Febbraio 2020
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REDAZIONE – I tre dissidenti. E, ancora, il trio frondista. Ma, soprattutto, i micariani: sono stati etichettati in tanti modi Sonia Labate, Liz Ciccarello e Giuseppe Sofi quando, l’anno scorso di questi tempi, infuocavano le assisi, sparando “fuoco amico” contro la squadra di maggioranza di cui facevano parte, sino alla passaggio tra gli scranni d’opposizione, con la nascita di “Riscatto Civile”. A distanza di un anno ce li ritroviamo più convinti che mai, impegnati a rispondere per le rime al sindaco facente funzioni Maria Grazia Richichi (che in una recentissima intervista televisiva aveva chiesto agli ex alleati un atto di responsabilità). I toni e i temi non suonano certo nuovi all’elettorato: «Dopo averci tacciati, per ben due anni, di essere stati la palla al piede della maggioranza e di averla tradita adesso la Richichi ci richiama ad un atto di responsabilità. Ma noi responsabilmente abbiamo già chiarito la nostra posizione diversi mesi fa: non intendiamo fare alcun passo indietro per coerenza, dignità e rispetto dell’elettorato. Non vogliamo essere complici di un’amministrazione di cui già nel primo anno ne avevamo percepito tutti i limiti, di cui non condividevamo metodi e princìpi, da cui abbiamo preso le distanze: con sofferenza ma anche con grande consequenzialità ed amor proprio abbiamo ritenuto che non ci fossero più le condizioni per poter condividere un percorso politico e amministrativo. Non ne abbiamo condiviso i metodi ne i principi da cui abbiamo preso le distanze circa un anno fa. Conosciamo bene il metodo in uso a questa maggioranza guidata dall’inconsistenza, dalla superficialità e dall’incoerenza. Incoerenza dimostrata anche in occasione di quest’ultimo richiamo a noi tre consiglieri di Riscatto Civile da parte della facente funzione che, ostinatamente, pur di restare in carica insieme alla pseudomaggioranza dimentica tutto il disprezzo usato nei nostri confronti anziché prendere atto dell’impossibilità reale e tangibile di poter amministrare. Pertanto ritenendoci responsabili, rimettiamo al mittente l’invio al rispetto della città ed alla responsabilità rassegnando le proprie dimissioni contestualmente a noi ed ai colleghi di minoranza per dare quella giusta opportunità di riscatto ad una città attonita.»
La perdita di ben tre elementi aveva lasciato in apnea la maggioranza mutilata, che si ritrovava con un vantaggio di una sola unità rispetto ai rivali. Con la sospensione del sindaco Giovanni Siclari le due squadre si sono trovate in parità.

 

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