VILLA. Sistema multimodale dello Stretto, Idv: «Pd torna sui propri passi e sposa la nostra battaglia»

30 Giugno 2019
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COMUNICATO STAMPA IDV (Antonio Morabito – Francesco Molinari):

Capire che è il momento di unire le forze e non essere autoreferenziali

Dopo averlo avversato per almeno 6 anni, il PD villese torna sui propri passi e sposa quella che è, da sempre, una battaglia prima di “benvenutiasud” e poi di IDV, partito nel quale è confluito il movimento: “Sistema Multimodale dello Stretto” la cui prima opera già progettata è l’Autoporto. Un’idea complessiva, capace di generare occupazione, sviluppo e introiti almeno per 15 milioni di euro, destinati quanto meno a raddoppiarsi a regime e con un bassissimo impatto ambientale ed un miglioramento generale della qualità della vita.

L’idea già definita nel 2014 e presentata ufficialmente alla presenza di Confindustria – Reggio Calabria – che espresse giudizi strepitosi schierandosi al fianco dell’iniziativa, di docenti come il Prof. Antonino Vitetta dell’Università Mediterranea che la ritenne un’idea dotata della serietà necessaria per rapportarsi con l’Europa e, infine, dell’allora Consigliere Regionale del PD, Giordano, che riferì come tale progetto diventava il primo progetto d’area e non riferito ad una sola città. Mancò, quel giorno, la CGIL alla quale era stato brevemente esposto e che si era detta assolutamente disponibile ma che “interferenze di tipo personale” ne avevano bloccato la partecipazione e che, all’indomani dell’iniziativa, comunicò la propria amarezza per la mancata presenza.

Ebbene, questa nuova posizione del PD locale, che cogliamo con attenzione e interesse, ripropone ben altri temi, tutti attinenti ai trasporti nell’area, sui quali lo stesso PD ora deve iniziare a riflettere, perché a distanza di quasi 10 anni sta emergendo la comprensione di iniziative capaci di generare sviluppo e occupazione, come l’adesione all’Autorità Portuale di Gioia Tauro che all’epoca aveva registrato l’astensione di alcuni pezzi del PD.

Astensione che in qualche modo ha agevolato l’assurda decisione del Ministro Toninelli di annettere con la forza la città di Villa San Giovanni all’Autorità Portuale di Messina, incassando il ricorso della Regione Calabria e impedendo la possibilità di usufruire delle importanti opportunità offerte dalla ZES riconosciuta al Porto di Gioia Tauro e che oggi, con questa rinnovata intesa, potrebbe rappresentare un primo passo per rivendicare l’Autonomia di questa città ed il simbiotico pensiero con la Regione Calabria.

Qualcosa, dunque, oggi sembra essere cambiata nel mutato atteggiamento dei Dem locali, i quali sembrano avere compreso che con le chiusure e l’autoreferenzialità si corre il rischio di scimmiottare nazionalismi e divisioni, allontanandosi sempre di più dall’idea di una sinistra che per continuare ad esistere ed andare avanti, deve comprendere la necessità di agire tutti insieme, senza omologazioni e senza tentativi di imporsi sugli altri.

I fatti dimostrano che mentre a sinistra ci si accapiglia su pregiudizi e valutazioni personalistiche, c’è un mondo che agisce senza e contro le Comunità locali e le ultime vicende ne sono la più evidente dimostrazione. A cominciare dall’acquisizione del Piazzale ANAS che non sembra accaduta per caso ma rappresenta un ingranaggio di un progetto di più ampia portata, che vede coinvolta anche la città di Reggio Calabria, destinata ad ospitare tutto il traffico pesante, mentre Villa dovrebbe continuare ad occuparsi di autoveicoli. Termine, quest’ultimo, che era parso un errore del redattore dell’atto e che, invece, si sposa perfettamente con la strategia imposta da chi, ritardando la realizzazione dell’Autoporto, dimostra ben altri tipi d’intesa.

Un ritardo, quindi frutto di una scelta forzata nella costruzione dell’Autoporto, che vorrebbe far apparire ineluttabile il ritorno ad una vecchia rimodulazione dei piazzali del 2005, già svelata fortuitamente dalla Procura di Napoli.

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