Villa San Giovanni – Area integrata dello Stretto e trasporto locale, porto a sud, imposta di soggiorno, rifiuti, Pisl: sono solo alcuni degli argomenti in scaletta nella seduta straordinaria del consiglio comunale convocata per domani alle ore 19 e, in seconda convocazione, per il 6 aprile alle ore 21. Temi di una certa importanza per la città, ma che purtroppo rischiano di passare in secondo piano per la situazione politica di stallo che vige nella massima assise villese. Che sia quello di domani il giorno della verità? Sarà il consiglio comunale che svelerà gli esiti delle consultazioni avviate dal sindaco Giovanni Siclari all’indomani della “dichiarazione di guerra” dei suoi alleati “micariani”? Attesa e curiosità sono palpabili negli ultimi giorni, soprattutto riguardo al tanto discusso (e ancora presunto) accordo tra il primo cittadino e il gruppo “Impegno in Comune”, costituito dall’esperto Mimmo Aragona e dal nipote Cristian. La clamorosa alleanza andrà in porto? E se sì, come? Se il matrimonio si farà, che cosa ne sarà dei consiglieri Labate, Ciccarello e Sofi? Resteranno comunque in maggioranza o passeranno all’opposizione? Che poi è ciò che stanno facendo apertamente da circa un mese, tanto da vedersi revocate le deleghe da Siclari. Non risulta un riavvicinamento tra i tre dissidenti e il numero uno di palazzo San Giovanni, e se ciò fosse confermato sarebbero certamente deluse le aspettative della capogruppo leghista Francesca Porpiglia che ha detto “sì” al bilancio confidando nelle rassicurazioni del sindaco circa l’apertura di un dialogo con i “micariani”. Più che a far pace con i tre “dissidenti” della sua maggioranza, però, Siclari pare abbia preferito continuare a lavorare alla nuova coalizione di governo e, quindi, alla definizione dell’accordo con gli Aragona. Di fatto, restando fin qui i tre “micariani” nella maggioranza, questa si presenterà al civico consesso di domani ancora segnata da polemiche e divisioni. A meno di novità dell’ultima ora, il quadro non sembra diverso da quello del recente consiglio comunale. Le divergenze sono apparse evidenti, a tratti insanabili, basti pensare alla diatriba sul bilancio e alla diversità di vedute sui vari capitoli di spesa. Da una parte Siclari che difende a spada tratta spettacolo, cultura e turismo, dall’altra parte Liz Ciccarello che, pur riconoscendo l’importanza di iniziative del genere, condanna che, invece, si stringa la cinghia per cose di altrettanta e maggiore importanza. «Il sindaco mi dà il foglio ma non mi dà la penna! Tre mila euro per il Piano spiaggia, otto mila per la notte della Fata Morgana. Tutto è importante, ma ritengo lo siano di più i piani urbanistici: da qui si crea economia, sviluppo, occupazione», ha ammonito Ciccarello durante lo scorso consiglio, prima di astenersi sul bilancio 2019 insieme a Labate e Sofi rimandando agli assestamenti promessi dal sindaco. Da lì nessuna novità nel rapporto tra Siclari e dissidenti, e alla vigilia del ritorno in aula il clima politico rimane incerto e anomalo, tra strappi mai ricuciti e sorprendenti legami che sarebbero già ben saldi. (fra.me.)
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