Villa San Giovanni. Decreto emergenza, Italia dei valori ripristina la verità

7 Marzo 2019
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COMUNICATO STAMPA IDV VILLA SAN GIOVANNI (A FIRMA DEL RESPONSABILE A. MORABITO):

Decreto Emergenza: Il buon senso non rimarrà nascosto per paura del senso comune

Siclari mente! Lo ha fatto prima, ha continuato in Consiglio Comunale e lo sta facendo omettendo di dire il vero su una richiesta di proroga dei fondi del Decreto Emergenza, per ottenere solo una parte delle provviste per realizzare un “Polmone di stoccaggio” di 8.500 mq, peraltro già cancellato anche dalla Prociv Nazionale. E lo sta facendo peccando di presunzione e con l’arroganza tipica di chi tenta di nascondere i propri limiti, nonostante i suoi “ambasciatori” avessero ottenuto un’apertura di credito da IDV, che gli consentisse di capire finalmente qualcosa sul Decreto Emergenza.

Piuttosto che preoccuparsi della sua firma su una missiva probabilmente scritta da altri, Siclari è sembrato preoccuparsi di cercare di capire e carpire attraverso quali canali, IDV, avesse ottenuto la copia di una corrispondenza pubblica, che egli avrebbe voluto fosse riservata, senza comprendere che nei pubblici affari non esistono questioni riservate.

Come se non bastasse, di fronte all’evidenza documentale e con il chiaro intento di distrarre la pubblica opinione da una vicenda esecrabile, lo stesso Siclari ha cercato di mascherare il grave inganno, provando ad immaginare che l’inaugurazione di un “molo di sottoflutto a protezione degli approdi” potesse apparire come un’opera di regime trasformandolo in “porticciolo” e dispensando che la stessa sarebbe stata inaugurata da altissime cariche istituzionali.

Ma la realtà è stata molto più crudele dell’immaginazione!

Al momento, tuttavia, non ci interessa chi e cosa viene inaugurato e nemmeno ci interessa ulteriormente smentire chi si vuole proditoriamente ascrivere, e a che titolo, il mantenimento dei fondi del Decreto Emergenza. Quel che ci interessa è, però, ricondurre i fatti alla verità documentale, visto che l’ex Ministro Graziano Del Rio, il Sen. Francesco Molinari e l’Avv. Angela Marcianò sono coloro i quali hanno di fatto restituito le somme nella disponibilità di un Ente locale inerte che in tutti questi anni ha giocato una partita contro la città.

Ente locale che, al contrario, si è particolarmente distinto – sin dall’inizio e non solo con l’Amministrazione Siclari – per realizzare un’opera che qualsiasi dizionario definisce “a protezione degli approdi” e che è evidente rappresenti tutt’altro e serva a soddisfare l’esercizio di attività ludico-marinare in danno di una Comunità che da quasi 60 anni paga un prezzo altissimo in termini di vite umane ed in termini economici, a causa di una questione di degrado ambientale che non appare interessare alla politica locale.

Lo hanno detto chiaramente gli “inauguratori” dell’opera, la claque appositamente fatta convenire e coloro i quali difendono il diritto alla salute solo quando è tempo di difendere i loro interessi, ma che si sono guardati bene dal difendere un’opera, l’autoporto, che avrebbe consentito alla città di vivere in condizioni normali. E non è una questione di Forza Italia o di appartenenza ad alcuni piuttosto che altri partiti, ma una questione di serietà, di rispetto e di memoria verso persone e famiglie che hanno pagato prezzi altissimi in termini di viete umane e che oggi Siclari sta offendendo.

Il sindaco, in sostanza, seguendo quella che è un’indicazione ridondante della sua Amministrazione, si sta comportando come una novella Maria Antonietta d’Asburgo, convinto che al popolo affamato si possano dare le brioche al posto del pane.

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