Villa S. Giovanni, la civiltà non è di casa. Un’estate all’insegna della spazzatura. FOTOGALLERY

20 Agosto 2018
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di Giusj Santacaterina

VILLA SAN GIOVANNI – “Chiunque può essere un barbaro; rimanere un uomo civilizzato richiede uno sforzo terribile”. Non c’è citazione più adatta di quella di Leonard Woolf per riassumere il significato di civiltà. Parola che, evidentemente, non va più di moda, non solo come vocabolo ma soprattutto come modo di vivere poiché richiederebbe troppo impegno in una società sempre più liquida. Un esempio eclatante di ritorno all’era della pietra (ma forse no, erano più puliti) è la situazione in cui riversano gran parte delle strade, delle spiagge e delle piazze di Villa San Giovanni, cittadina sullo Stretto che sarebbe dovuta essere una piccola meraviglia grazie soprattutto allo stupefacente panorama, al clima e all’invidiabile posizione ma che invece è divenuta una specie di grande discarica inquinata, sfruttata e maltrattata. Basta farsi “un giro” per le strade del paese per notare quanta sporcizia purtroppo sta regnando sovrana in città. Per non parlare poi delle centinaia di segnalazioni che quotidianamente vengono ‘postate’ su Facebook. In particolare, alla pagina “Cara Amministrazione…la parola ai cittadini villesi”, sono quasi 3000 i membri iscritti ed in molti attivi sul versante segnalazioni. “Questo gruppo nasce – scrive il fondatore, Domenico Trombetta, da anni impegnato nella lotta all’abbattimento delle barriere architettoniche – per dare voce a chiunque abbia proposte serie e concrete da proporre all’amministrazione, per il bene della città e dei cittadini. Non si potrà mai costruire niente di civile e di concreto se non si dà ascolto ai bisognosi, a chi non ha una casa, a chi vive un disagio sociale, agli anziani e a chi vive, sulla propria pelle o in modo indiretto, una grave disabilità”. Ed è proprio dai cittadini ed anche dai calabresi emigrati rientrati a Villa in vacanza  che giungono le richieste di pulizia. Le zone più segnalate? Difficile fare una cernita. Basti pensare ai torrenti  (in foto torrente di via Scopelliti) e alle fiumare (quella di Porticello) stracarichi di rifiuti, alle spiagge che sono pulite solo laddove c’è una gestione privata intendendo per “privati” non solo i gestori dei lidi ma anche i singoli cittadini che ogni giorno, armati di rastrello, sacchi e pazienza, puliscono e differenziano la spazzatura. Disastrosa infatti, a causa del menefreghismo, della completa inciviltà e della totale assenza di manutenzione e pulizia, la situazione del litorale, in particolare si segnalano le spiagge di Pezzo, Acciarello (in zona Kalura viene segnalata addirittura una struttura con copertura in amianto, ma qui la competenza sarebbe del Comune di Reggio Calabria), Porticello in zona sottostante Altafiumara (in foto). E le piazze? Il biglietto da visita è rappresentato da Piazza Stazione (in foto). Vergognoso lo stato in cui versa piazza delle Repubbliche marinare che, invece di essere un rigoglioso e frequentato balcone sullo Stretto, è divenuta una discarica a cielo aperto. Aggiungiamo le piazzette di Cannitello (ripulite solo qualche giorno fa dal Comune e dall’Avr e poi, oggi, da un cittadino di buona volontà), piazza dei Parlamenti, piazza Boccaccio e così via. Insomma, ce ne sarebbe da parlare per giorni e giorni, questa è solo una sintesi del degrado totale a cui si unisce la mancanza di cestini, la strafottenza dei cittadini (anche uno scontrino inquina e sporca), gli abitanti di altri paesi limitrofi che lanciano sacchi di immondizia sulle strade, totale mancanza da parte degli organi preposti, di controlli e di fototrappole da posizionare sul posto per multare (il comune sarebbe ricco se venissero applicati i controlli), gatti e topi che fanno la festa ai rifiuti di fronte gli ingressi di casa, cattiva gestione generale della raccolta differenziata. E soprattutto poco amore per la città. Basterebbe così poco per vivere bene. Eppure a Villa sembra ciò non sia possibile. Oppure diviene possibile facendo finta che è tutto bellissimo e che va tutto alla grande. Ma la verità non è questa. Il potenziale c’è. Perché non farlo divenire realtà? L’appello è rivolto a tutti, dai cittadini ai politici: siamo ancora in tempo a salvare la città, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare partendo dal nostro piccolo, non gettando per esempio le carte in terra, non abbandonando rifiuti e mettere nelle condizioni noi, cittadini a poter mantenere l’ambiente pulito con la presenza dei servizi che di diritto dovremmo avere poiché le tasse le paghiamo e pure profumatamente. Tutto ciò al fine di divenire una società  civiltà che, come specificava Alfred Whitehead, “si adorna delle cinque qualità di verità, bellezza, avventura, arte, pace”. E rispetto.

 

 

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