Villa San Giovanni. Polmone stoccaggio, vicenda in Procura? Duro affondo di Idv

27 Maggio 2018
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VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato di Italia dei Valori, a firma del responsabile cittadino Antonio Morabito:

DECRETO EMERGENZA: LA PROCURA ACCERTI LE RESPONSABILITA’. L’Amministrazione Comunale continua ad ingannare la città. E lo fa su fatti gravissimi che appartengono alla tutela della salute ed allo sviluppo di questa città, per difendere interessi indecifrabili e comunque terzi rispetto a questa Comunità, ormai da troppo tempo ingannata e derisa da chi pensa, nuovamente e impunemente di farla franca.

Non è solo la questione del trasferimento della Polstrada, notoriamente in difficoltà nell’attuale sede da almeno 10 anni, con diversi tentativi andati a vuoto di allocarla in altra struttura, ma è soprattutto l’arroganza, la totale assenza di trasparenza e la parzialità di questa Amministrazione a dare la cifra di una condizione insopportabile.

Lasciata cadere nel vuoto la richiesta di aprire un’inchiesta amministrativa, che renda la città consapevole dei motivi dei ritardi accumulati nella realizzazione dell’Autoporto, si è pensato bene di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su temi superflui, su divagazioni inutili e su errori macroscopici che necessitano di interventi drastici.

Ancora, tale modus operandi è stato evidenziati sulla stampa dalla stessa Richichi che, in stasi metafisica, ha inteso spostare la collocazione di un porto già progettato secondo le indicazioni del Consiglio Comunale ma in linea con altre ipotesi che vorrebbero spostare i TIR a Bolano, lasciando il traffico leggero in città.

Dagli interventi del sindaco ff, poi, si è appreso come si stia procedendo per avviare in appalto un “polmoncino” di 8.500 mq al posto dell’Autoporto. E questo è l’indicatore più importante di una visione che se non è confusa è certamente frutto di malafede e si scontra con tangibili atti deliberativi e istituzionali.

In data 03 agosto 2010, infatti, il Dipartimento della Protezione Civile autorizzava l’ampliamento del “Polmone” da 8500 mq a 27.000 circa. Del che, proprio per la riconfigurazione dell’intera area, il progetto del “polmoncino” non esisteva più e, tantomeno, poteva essere realizzato per stralci.

Incurante di ciò e dopo avere indotto in errore ben due Commissari Prefettizi, l’Amministrazione continua a nascondere il vero e ad operare seguendo una finalità che è totalmente diversa da quella indicata dal Consiglio Comunale. E non può essere un caso che prima del rinvenimento del progetto definitivo, a sei anni dalla sua redazione, la stessa Amministrazione ha tentato pervicacemente, e continua a farlo, di smembrare un progetto vitale per questa città, anche in previsione del nuovo porto che già è stato progettato con tutta l’annessa viabilità.

Peraltro, la stessa Richichi glissa sulle spiegazioni in ordine al finanziamento della propria associazione privata da parte della fondazione riconducibile alle società di attraversamento.

Dunque, di fronte a questo silenzio della Richichi e dell’intera Amministrazione Comunale, emergendo con ogni evidenza gravissime responsabilità, non resterà altro che richiedere al neo Procuratore della Repubblica, dott. Bombardieri, di procedere all’esatta individuazione delle singole responsabilità.

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