Villa San Giovanni. Stazione di Cannitello e traghettamento, divampa nuova protesta

3 Maggio 2018
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di DOMENICO CRIMI

VILLA SAN GIOVANNI – Perché si continua a tenere chiusa la stazione ferroviaria di Cannitello, che fra l’altro è stata ristrutturata e messa a nuovo da poco tempo? Se lo chiedono con insistenza i cittadini della frazione nord di Villa San Giovanni e cioè di Cannitello, ove risiedono un  buon numero di cittadini villesi, fra cui molti ex ferrovieri. Nei giorni scorsi, ci dicono il presidente del circolo culturale locale “Caccia e pesca” Salvatore Pardeo, ex ferroviere, come pure il socio ed ex pure lui Melo Marra, ma se lo sono chiesti in questi giorni pure altri cittadini che hanno interpellato il dirigente regionale del settore trasporti, il quale ha reso noto che non vi è in proposito stato alcun intervento sulla questione da parte di autorità locali. Perché i disagi dei cittadini di Cannitello, Ferrito, Porticello, devono continuare a colpire lavoratori, pensionati e studenti che quotidianamente si portano a Catanzaro, a Reggio Calabria, al porto di Gioia Tauro, a Messina? I cittadini  chiedono fortemente il ripristino immediato del servizio ferroviario in partenza da Cannitello,  ove vi è una stazione pienamente efficiente, senza ricorrere all’utilizzo di pullman privati non necessari, mentre i treni locali continuano a muoversi sulla tratta Catanzaro, Gioia Tauro, Villa S.Giovanni, Reggio Calaria, senza sostare a Cannitello? Altro problema che i dirigenti del circolo di Cannitello pongono all’attenzione degli amministratori locali riguarda lo spostamento di studenti e lavoratori sullo Stretto di Messina, problema che riguarda anche i pendolari siciliani che arrivano a Villa San Giovanni con treni espressi provenienti dal Nord, treni che si fermano in Calabria. I pendolari siciliani che si muovono per lavoro o per motivi di salute sono costretti a muoversi carichi di valigie per raggiungere il molo delle navi private per arrivare a Messina, ove specie in ore notturne non trovano mezzi pubblici e devono ricorrere a taxi per arrivare alla stazione ferroviaria di Messina. Le ferrovie, salvo in ore diurne con aliscafi, non svolgono più servizi passeggeri. Quindi la problematica dei trasporti nello Stretto è abbastanza ampia e il dibattito, sollevato da ex ferrovieri, dibattito che negli anni scorsi era vivo, ora va ripreso vivamente.

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