VILLA SAN GIOVANNI – Facce cupe e clima surreale e assurdo. Il consiglio comunale di ieri non ha tradito le attese, in senso negativo ovviamente. C’era da aspettarselo, e la maggioranza con i suoi 8 consiglieri non ha fatto nulla per animare in qualche modo la seduta, affidando a un successivo comunicato stampa le proprie contestazioni nei confronti dell’opposizione. Il prefetto Saladino, dopo aver salutato tutti, lascia Palazzo San Giovanni prima dell’inizio dei lavori. Inizio che, di fatto, va quasi a coincidere con la fine. L’unico a parlare è il presidente del Consiglio Nino Giustra e poi, per chiedere (e ottenere) il rinvio dei punti proposti dalla minoranza, il capogruppo dei “LeAli per Villa” Pietro Caminiti. Infine, arriva l’approvazione del regolamento di disciplina delle riprese audiovisive del consiglio comunale e della loro diffusione. Pochi minuti e i lavori dell’assise si concludono, gettando ancora di più nello sconforto e nella preoccupazione la città. Si può andare avanti così? Per la maggioranza, si può. Almeno fino a quando sarà consentito. I visi scuri e provati sono sotto gli occhi di tutti, ma la voglia di reagire sembra non mancare. E la speranza, potrebbe essere questo il ragionamento della coalizione vincitrice delle ultime elezioni, è sempre l’ultima a morire. Lo fa capire Giustra, in apertura del civico consesso; e lo lascia intendere, ancora con più determinazione, l’intera maggioranza nel comunicato diffuso a margine della seduta. Il presidente non può che mantenere un profilo più istituzionale: «Saluto l’arrivo del commissario, il prefetto Vittorio Saladino, con la certezza che Sua Eccellenza saprà fornire un contributo rilevante per la città intera. Insieme a lui, approfitto della pubblica occasione per salutare i commissari che, sono certo, lavoreranno per garantire integrità e trasparenza su tutta la macchina amministrativa. In questo momento di incertezza e instabilità, la figura del prefetto Saladino rappresenta una guida sicura per Villa San Giovanni così come sarà un segno di garanzia la presenza dei commissari». Prosegue Nino Giustra: «L’intero consiglio comunale assicura la massima collaborazione, nel rispetto dei ruoli di ciascuna delle parti, affinché il percorso avviato sin dalle elezioni dello scorso giungo possa proseguire nell’interesse esclusivo della cittadinanza villese. Pertanto, il prefetto Saladino troverà nelle stanze del municipio di palazzo San Giovanni, amministratori pronti ad un lavoro intenso, duro, ma necessario per assicurare al Comune quel giusto ruolo che riveste nello scacchiere della città metropolitana di Reggio Calabria. E allo stesso modo i commissari troveranno la massima disponibilità per ristabilire l’ordine delle cose». Di certo, quello di Giustra è stato un lapsus poiché, da qualche giorno, nella maggioranza nessuno può dirsi amministratore: la sentenza del Tar e il provvedimento del Prefetto di Bari hanno riportato tutti allo status di semplici consiglieri comunali. Conclude il presidente: «Ringrazio la Prefettura reggina guidata da Sua Eccellenza, il prefetto Michele Di Bari, per la solerzia con cui ha assicurato la continuità amministrativa a Villa San Giovanni, ma come presidente del Consiglio, devo necessariamente rammaricarmi della decisione presa dalla minoranza. Mi duole constatare la loro mancanza a un consiglio da loro richiesto. Il confronto è lo strumento necessario per garantire la democrazia e affrontare punti che, come ben evidenziato dalla stessa minoranza oggi assente, sono fondamentali per la città. Pur rispettando le scelte di tutti non condivido questa decisione e rimango fiducioso nella speranza che con il rientro del sindaco eletto Giovanni Siclari il consiglio possa ritrovare la necessaria stabilità per governare la città».
Franceca Meduri
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