CAMPO C. Consiglio comunale, bene confiscato alla mafia: confronto acceso tra sindaco e presidente dell'assise. E il paese accoglie 14 migranti

31 Luglio 2016
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di CONSOLATA MAESANO

CAMPO CALABRO – Consiglio comunale ricco di spunti e discussioni per la massima assise di Campo Calabro, riunitasi venerdì mattina.

Dopo l’appello, che ha registrato l’unica assenza del consigliere di maggioranza Vincenzo Crupi, i lavori sono iniziati con la discussione della variazione al bilancio di previsione finanziario 2016/2018, in ratifica alla deliberazione di giunta comunale n. 56 del 28.06.2016.
La variazione del bilancio è dovuta, spiega il presidente del consiglio comunale Antonio Calarco, “all’approvazione del progetto per l’accoglienza dei migranti: la relativa delibera della giunta comunale dev’essere per legge deliberata al consiglio comunale”.
Il primo cittadino campese Domenico Idone ha innanzitutto spiegato il motivo per il quale la ratifica ha avuto tempi così celeri: “Naturalmente, non avremmo potuto inserire prima in bilancio il progetto, in quanto non potevamo sapere se sarebbe stato approvato”. Il sindaco ha dunque esposto dettagliatamente il progetto alla massima assise: “il nostro comune rientra in un progetto per l’accoglienza di 14 migranti. Saranno divisi in gruppi e appunto accolti in vari punti, quali ad esempio il polifunzionale, la scuola di Matiniti e un appartamento alla Fontana Vecchia. Il progetto di Campo Calabro è 4° nella classifica nazionale e ha ricevuto un finanziamento di 430 mila euro. Siamo in costante contatto con la Prefettura, che ha chiesto il nostro intervento e quello degli altri comuni: per lunedì è previsto un vertice”.
La parola è dunque passata alla minoranza e il consigliere Repaci, pur lodando il progetto, ha sottolineato un costante problema di metodo: “Devo evidenziare un problema di trasparenza e condivisione: la mancanza degli atti. Il consiglio rappresenta l’unica occasione per i consiglieri di pronunciarsi. Capisco che si tratti di un fatto tecnico, ma i fatti tecnici vanno correlati dall’idonea documentazione, dagli atti, che in questo caso mancano. Qui ci viene proposta solo la delibera, ma gli atti sono altro: permettono ai consiglieri di esprimersi in coscienza. Il consiglio ha perso un’occasione per esprimere idee e contributi”.
Diplomatica la risposta della maggioranza: “Ogni consigliere ha il diritto di chiedere gli atti e i progetti”- ha dichiarato Calarco- A tutti i consigli comunali vengono chiamati i responsabili tecnici, per argomentare in maniera dettagliata i vari punti, nonostante non abbiano un ruolo politico. La richiesta del consigliere Repaci è dunque legittima, ma è altrettanto corretto il nostro modus operandi, in quanto il Consiglio è stato semplicemente chiamato a discutere della variazione”. Idone conferma: “Il Consiglio è un organo politico, non tecnico”.
La variazione è stata approvata con 5 voti favorevoli e con l’astensione di Repaci e Santoro.

Terminata l’operazione, i lavori sono proseguiti con un’impellenza: la manifestazione di interesse per l’utilizzo di beni confiscati alla mafia.
“Una nota dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha chiesto al comune di manifestare interesse per un bene confiscato, che si trova accanto al palazzo comunale”- ha spiegato il primo cittadino campese- “e la nostra amministrazione è intenzionata a destinare tale bene agli uffici comunali”.
I consiglieri hanno approvato all’unanimità la manifestazione d’interesse. Durante la discussione del punto, il presidente del consiglio comunale e il sindaco hanno avuto un confronto dal quale sono emerse vedute differenti: se Idone, come scritto, è propenso a far divenire il bene sequestrato sede degli uffici comunali, Calarco ha invece manifestato convincimento per l’ubicazione dell’ufficio tecnico: “in questo modo, gli uffici comunali sarebbero vicini a quelli tecnici”. “Queste sono decisioni che dovrà prendere la nuova amministrazione l’anno prossimo”- ha replicato Idone- “anche per un discorso economico: andranno fatti stime, perizie, lavori e attualmente non credo ci siano le risorse. Inoltre in questo momento l’agenzia esige semplicemente una manifestazione di interesse ed è su ciò che il consiglio è chiamato a esprimersi”. Ma Calarco persevera: “chiedo espressamente di mettere ai voti la proposta di destinare il bene alla sede dell’ufficio tecnico: se ciò è sbagliato sarà l’agenzia. Non vedo problemi di fondi: si potrebbero utilizzare quelli fermi da anni”.

La trattazione del futuro del bene sequestrato alla mafia ha sollevato la spinosa questione dello spostamento degli uffici comunali presso il centro polifunzionale: movimento circa il quale- ha confermato lo stesso sindaco- non esiste nessun atto formale. Repaci ha manifestato non poche perplessità: “Non credo sia un modo di procedere per un comune degno di questo nome. Non sappiamo chi abbia preso questa decisione, chi l’abbia autorizzata, non sappiamo se nello spostamento si sono perduti documenti, non sappiamo neanche se essi sono stati catalogati sia prima che dopo la manovra”. Santoro ha evidenziato un’ ulteriore conseguenza di questa azione: “La presenza degli uffici rende il centro polifunzionale meno fruibile alla popolazione”.

Altro pomo della discordia, la strada della Piratedda: la discussione dello stato dei lavori della strada non è argomento nuovo per la massima assise campese:
“A un recente consiglio comunale dissi che i lavori, presso la strada della Piratedda, erano interrotti e il sindaco mi contraddisse”- ha dichiarato Sandro Repaci- ”Io sono tornato sul posto: invito formalmente il presidente a sospendere i lavori e a portare i consiglieri lì, per constatare coi loro occhi se i lavori siano terminati o meno. Ad esempio, la strada pavimentata è circa un sesto della lunghezza totale. Dalla documentazione non si evince il motivo per il quale la strada risulti impercorribile, con crateri e buche”

Il sindaco Idone ha dato ragione al consigliere: “Al precedente consiglio, replicai che i lavori erano finiti perché onestamente sapevo così. Ma le sue parole mi lasciarono perplesso, sicchè andai di persona a controllare, dopo qualche giorno e ho constatato che aveva ragione. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che si è speso di più per fare meglio, allargando la strada. Per questo i lavori sono stati sospesi, per la fine dei soldi”.

Il consiglio comunale ha altresì approvato l’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2016 e lo schema di convenzione per la gestione associata del servizio di segreteria comunale: i due punti hanno entrambi ricevuto cinque voti favorevoli e due astensioni, quelle di Repaci e Santoro.

consiglio comunale campo 4

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