VILLA SAN GIOVANNI – A rischio il trasporto veloce tra Villa San Giovanni e Messina. Dal prossimo 1° luglio gli aliscafi ex Metromare potrebbero fermare i loro motori e lasciare a piedi migliaia di pendolari. L’ipotesi emerge minacciosa nella nota del 24 maggio scorso con cui Rete Ferroviaria Italiana – che svolge il servizio con la controllata Bluferries – incalza il Ministero dei Trasporti a pronunciarsi sulla proposta avanzata dal gruppo Ferrovie dello Stato per l’attività di traghettamento nello Stretto di Messina. A scrivere è Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi: «Qualora non fosse possibile pervenire a una valutazione del progetto, si procederà all’interruzione del servizio di collegamento offerto per il tramite di mezzi veloci a far data dal 1° luglio 2016, evenienza questa che comporterà la necessità di informare con congruo anticipo gli utenti e i soggetti interessati. Con l’occasione desideriamo rappresentarvi che i costi sostenuti e da sostenersi per il primo semestre 2016 ai fini dell’espletamento del servizio formeranno oggetto di rendicontazione». La società Rfi chiede risposte certe, anche perché a sua volta dovrà fornirle alle amministrazioni comunali con le quali periodicamente si confronta sulla problematica. In particolare, negli ultimi mesi ha instaurato un dialogo proficuo con il Comune di Villa San Giovanni, nella persona del sindaco Antonio Messina e non solo. Giova ricordare che ormai da parecchio Bluferries gestisce il servizio ex Metromare nella tratta da Messina a Villa con due aliscafi impegnando risorse proprie. Dei 30 milioni di euro all’anno originariamente previsti per l’intera mobilità veloce sullo Stretto ne sono stati utilizzati 28 per finanziare il bando della sola tratta Messina-Reggio, con la società Ustica Lines che se l’è aggiudicato per tre anni con opzione di un quarto. Mentre la tratta Villa-Messina è stata affidata come continuità territoriale interamente a Rfi senza oneri per lo Stato, tanto che oggi si profila il pericolo di interruzione del servizio da parte del vettore pubblico se il Ministero non intervenisse con correttivi organizzativi ed economici. fra.me.
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