VILLA. Pd, pienone di gente e di idee per il primo laboratorio democratico. E i consiglieri rompono il silenzio sulla vicenda “Perla”

16 Maggio 2016
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di FRANCESCA MEDURI

VILLA SAN GIOVANNI – Il Pd villese riparte. In attesa del congresso che ne riassetterà l’organizzazione interna, il Partito democratico della città dello Stretto dà il via al primo laboratorio democratico per raccogliere idee, proposte e suggerimenti di iscritti e simpatizzanti da far confluire in un progetto di sintesi su cui costruire «un’alternativa credibile all’amministrazione Messina».

In una sala gremita, al centro Baden Powell, i dem hanno voluto gettare le basi per il definitivo rilancio. La strada è ancora lunga,  c’è molto da lavorare affinché in futuro non si ricommettano gli errori di un passato non troppo lontano. Significa che, d’ora in avanti, tutti dovranno impegnarsi per andare sulla stessa strada, pur nella diversità delle varie voci. Un percorso che dovranno affrontare attraverso il dialogo, la partecipazione, l’organizzazione, il confronto. E tenendo sempre bene a mente due parole: memoria e speranza.

Due termini chiave la cui importanza è stata subito sottolineata da Enzo Musolino (Commissione Comunicazione), che dopo aver introdotto l’incontro ha lasciato al capogruppo democrat in consiglio comunale, Cosimo Emanuele Freno, il compito di lanciare la sfida: «L’assemblea odierna – ha prima puntualizzato l’ex candidato sindaco- non è un’iniziativa estemporanea, ma è frutto di un’esigenza sorta già da tempo. Era in programma ad aprile, poi è stata spostata perché abbiamo atteso la convocazione del consiglio comunale. A scanso di equivoci, è solo un caso che si svolga a pochi giorni dai fatti emersi dall’inchiesta “Fata Morgana”. Lo spirito del laboratorio democratico – ha proseguito Freno – è mettere insieme le idee in maniera costruttiva. Non guardiamo ai problemi del passato, ma andiamo avanti con l’aiuto di tutti. Vogliamo ritornare in sella per amministrare la città, perché abbiamo diverse persone valide e capaci di dare tanto». L’ex aspirante primo cittadino della lista di centrosinistra “Villa Bene Comune” ha, altresì, tracciato un bilancio positivo delle attività del gruppo consiliare  di minoranza che guida, ripercorso un po’ l’ultimo anno del Circolo territoriale del Pd e bacchettato la maggioranza di centrodestra su ecopass, bilancio e quant’altro. «Sui grandi temi  sembra che nulla sia stato fatto», ha asserito Freno.

Accanto a Freno i compagni del gruppo consiliare del Pd Filippo Bellantone e Francesco Idone: da quasi un anno, cioè da quando le dimissioni del segretario Alberto Rappocciolo hanno determinato l’azzeramento del direttivo, i tre consiglieri comunali sono di fatto i reggenti del Circolo del Pd locale e lo traghetteranno fino al prossimo congresso. Un anno non privo di difficoltà per loro, tra spese da far rientrare e trasferimento di sede. Ma ad avere la meglio è stato il gioco di squadra messo in atto da numerosi iscritti che, organizzandosi in gruppi di volontari, si sono messi a disposizione del Circolo per le varie incombenze interne ed esterne.  Giovani e meno giovani, dunque, hanno dato una mano d’aiuto ai tre traghettatori del Pd villese.

E così continuerà a essere, stando agli interventi che si sono susseguiti al Baden Powell. Dai giovani iscritti Giacomo Guerrerà, Paola Mordà e Domenica Imbesi all’altrettanto giovane simpatizzante Giorgio Cotroneo, ai democratici (o esponenti della sinistra e del centrosinistra) navigati come Rocco Alizzi, Salvatore Polimeni, Giuseppe Morabito, Totò Calabrò, Pino Cotroneo, Antonio Salvatore Ciccone, Natale Santoro, Peppe Sofi e Bruno Pecora, è giunto un coro unanime di incoraggiamento e di fiducia per il nuovo corso del Pd di Villa San Giovanni. In tale direzione, hanno provato a dettare la ricetta per raggiungere l’obiettivo, cominciando a riempire il laboratorio democratico di idee e suggerimenti. Non tanto entrando nel merito delle cose da realizzare e di cui la città ha bisogno, ma piuttosto rilevando alcuni elementi che il Pd non può che fare sempre più propri: meritocrazia, formazione politica, efficienza, credibilità, primarie, programmazione a medio e lungo termine, progettualità, partecipazione, organizzazione, questione morale e legalità. Sono intervenuti pure Nino Chirico, il dott. Salvatore Borruto, Silvia Lottero e Alberto Rappocciolo.

Notevole il discorso dell’ex sindaco ed ex consigliere comunale, già presidente della Provincia Cosimo Antonio Calabrò il quale ha insistito sull’importanza del nuovo che avanza: «Il futuro appartiene ai giovani – ha detto dopo aver ricordato i tempi della sua sindacatura e le tante battaglie portate avanti – Le fasi di cambiamento sono sempre segnate dall’impegno dei giovani, ma è anche vero che non c’è futuro se non c’è memoria. Vi incito nel lavoro – ha concluso  rivolgendosi a Freno, Bellantone e Idone – Noi vi staremo sempre vicini e vi aiuteremo, ma non vi fermate».

Il Pd guarda al futuro, ma non può non mostrare grande preoccupazione per le notizie degli ultimi giorni, relative alla presunta infiltrazione della criminalità organizzata nella riapertura della Perla dello Stretto. Il primo laboratorio democratico ha messo in luce una grande voglia di chiarezza sugli avvisi di garanzia notificati al sindaco Antonio Messina e al capo dell’ufficio tecnico Franco Morabito. Nessun atto di accusa, né tanto meno fretta di uscire sulla stampa con dichiarazioni magari azzardate. Sicuramente, comunque, il Pd chiederà conto al primo cittadino, e lo farà richiedendo un consiglio comunale ad hoc sul tema della legalità, come proposto anche da Natale Santoro. Il garantismo è d’obbligo, ma intanto arriva una ferma condanna per il quadro generale emerso dall’indagine della Procura di Reggio Calabria: «Il Pd – ha affermato il consigliere Filippo Bellantone – non si tira indietro dallo stigmatizzare ciò che sta succedendo. Si è parlato di zona grigia. E’ un malaffare che non spara più ma che ci uccide lo stesso, perché muore l’economia, muore la democrazia. Le decisioni vengono prese nelle stanze segrete e, a quanto pare, con la cooperazione della ‘ndrangheta. Dobbiamo combattere tutto ciò!». Una vicenda senz’altro delicata, tanto che potrebbe riservare imminenti colpi di scena. In vista  del consiglio comunale del 20 maggio, infatti, il consigliere Francesco Idone avvisa: «Prima di parlare dei temi da noi dibattuti, dobbiamo capire se c’è l’agibilità democratica. In questo momento non c’è più la serenità. Chiaramente ciò che a noi interessa è la questione politica. Poi, ovviamente, in questi casi c’è sempre l’aspetto umano e personale, anche se chi eventualmente ha sbagliato deve pagare. Dovremo confrontarci. Si tratta, certo, di una cosa gravissima, però siamo garantisti».

Non solo “Fata Morgana”. Dopo Freno tanto Bellantone quanto Idone hanno continuato a contestare l’operato dell’amministrazione Messina su svariati punti. Nel mirino della minoranza sono finiti, ancora, gli eccessi economici per eventi e spettacoli, e il mantenimento di uno staff del sindaco «che non ha prodotto nulla».

Il Pd dà appuntamento a iscritti e simpatizzanti ogni giovedì alle 19.30, presso la nuova sede sita in via Riviera.

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