VILLA SAN GIOVANNI – Ormai non si può più parlare di incidenti di percorso. In fatto di barriere architettoniche a Villa San Giovanni c’è ancora molto da fare. Una questione di mentalità, cultura, attenzione, prima di tutto. Per forza è così, visto e considerato che le cose non vanno per il verso giusto nemmeno dove non esistono barriere d’accesso dall’esterno. E’ il caso di quanto accade presso i nuovi uffici comunali di via Marconi, nuova sede dell’ufficio tecnico, dell’ufficio ragioneria, e degli uffici tributi e acquedotto. Ieri si è verificata l’ennesima situazione a sfavore del mondo dei disabili, e ancora una volta a esserne vittima è stato il signor Domenico Trombetta. Lui che lotta ogni giorno contro le barriere architettoniche e culturali, contro l’inciviltà dilagante che regna in città, ancora una volta si è ritrovato di fronte a un grave ostacolo nell’andare in giro con la sua speciale carrozzina Genny Mobility. «E’ inutile – racconta -che stia a descrivere il mio stato d’animo perché sono convinto che determinate situazioni non si capiscono se non si vivono sulla propria pelle! Questa mattina (ieri per chi legge, ndr), per motivi personali, dovevo recarmi all’ufficio tributi trasferito da qualche mese o più nei nuovi uffici comunali, per parlare con un impiegato. Tutto creato come richiede la normativa in merito all’abbattimento barriere architettoniche: parcheggio per disabili vicino alle rampe e ingresso a norma. Sulla mia sinistra le scale, pertanto, mi avvicino per prendere l’ascensore, ben felice dal momento che prima, tale ufficio, era ubicato in un luogo non accessibile! Con grande amarezza noto che l’ascensore non funziona, quindi cortesemente, chiedo ad una impiegata (che stava timbrando il cartellino) di chiamare uno dei responsabili dell’ufficio. Dopo una decina di minuti, arriva un signore e mi dice di ripassare verso mezzogiorno perché, in quel momento, c’era tanta gente e purtroppo nessuno poteva scendere!». Pare che l’ascensore fin qui non sia mai entrato in funzione, dunque non si può parlare di guasto. Trombetta, dichiarandosi «un cittadino disabile stanco della continua indifferenza delle istituzioni», pone un interrogativo al sindaco Antonio Messina e agli amministratori: «Come si fa a concedere l’agibilità ed aprire gli uffici al pubblico se tutto non è a norma, come prevede la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche?”…E’ normale tutto questo, considerando la vostra intenzione di adottare il Peba, se poi si continua a discriminare chi nella vita è stato meno fortunato?». f.m.
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