SCILLA – In consiglio comunale non è un’altra storia: oggi come ieri è Pasqualino Ciccone il padrone incontrastato della scena. Un fiume in piena da leader di minoranza, altrettanto da sindaco. E col solito chiodo fisso dell’ex Amministrazione Caratozzolo, cui rivolge gli ennesimi ammonimenti. Con lo sguardo ancora rivolto al passato, il primo cittadino indica comunque la strada per il futuro e come prima cosa chiama in aula la sua quasi omonima Pasqualina Ciccone a prendere posto tra i banchi della maggioranza per sostituire Pietro Mangeruca. Sulla presa d’atto della sospensione del consigliere arrestato, ecco le rimostranze dell’opposizione. Tanto dal gruppo “Progetto Scilla” (De Lorenzo e Santacroce) tanto da Mollica di “Uniti per Cambiare” si leva un coro di perplessità circa il modo in cui Ciccone avrebbe gestito la vicenda Mangeruca, per non aver prontamente informato il Consiglio dell’accaduto ma anche per non aver subito ritirato le deleghe al consigliere. Il sindaco ribatte accusando gli avversari di non conoscere le norme, e assicura: «Un sindaco non può decidere la decadenza di un consigliere. La legge è stata osservata nei minimi particolari». Ciccone quindi dà il via a una serie di comunicazioni, tra notizie buone e meno buone. Tra queste spicca certamente lo stop ai lavori della dorsale verde (Pisl, progetto Terre della Fata Morgana), a causa dell’interdittiva antimafia che ha colpito la ditta appaltatrice. Gli enti interessati già oggi si incontreranno a Bagnara, visto che il termine (31 dicembre 2015) di fine lavori è ormai impossibile da rispettare e c’è il serio rischio di perdere i fondi. «Chiederemo il rifinanziamento», annuncia il sindaco non lesinando stoccate ai predecessori per i ritardi accumulati nei vari progetti Pisl. Perché se è vero che i progetti integrati portano tutti la firma dell’ex giunta e grazie a questa sono stati finanziati, per Ciccone il problema «non è fare arrivare i soldi, che arrivano, ma portare a termine le cose». E mai, a suo dire, le opere in questione sarebbero state concluse in un paese «in cui non si amministrava nulla». E dunque, a detta di Ciccone, non si sarebbe giunti nemmeno a inaugurare un’altra delle opere programmate dagli avversari politici, l’Ostello della Gioventù: «Sarà aperto il 1° gennaio», garantisce il sindaco. Che, inoltre, elenca le opere compensative (già illustrate su questa testata, ndr) per la convenzione con Terna Spa, sottolinea l’operazione di recupero dal degrado del cimitero di Scilla e annuncia l’imminente arrivo della tranche di finanziamento per la ripartenza dei lavori dell’ascensore. Poi punta il dito contro il dirigente scolastico delle scuole del territorio, «che detiene somme del Comune – rimprovera Ciccone – in modo illegittimo. Non devono – avvisa – chiedere soldi a nessuno, la scuola è pubblica ed è gratis». Si riapre quindi il dibattito sul castello ai privati, con Ciccone che rilancia le accuse di «illegittimità» alla vecchia giunta e De Lorenzo che si difende carte alla mano. (Francesca Meduri)
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