BAGNARA CALABRA – «Non c’è da allarmarsi: la situazione è sì difficile da gestire, ma ci siamo rimboccati le maniche». A parlare del bilancio comunale è il funzionario economico-finanziario Maria Cacciola, che con il viceprefetto Antonio Contarino e il viceprefetto aggiunto Vito Turco forma la Commissione Straordinaria di palazzo “San Nicola”. Riflettori accesi sulla massa debitoria dell’ente e sulla ricetta per rimpinguarne le casse, tenendo sempre fermo l’obiettivo di mantenere fede agli impegni. La dottoressa Cacciola chiarisce sul riaccertamento straordinario dei residui ratificato di recente, spiegando che «è un adempimento di legge previsto in funzione dell’armonizzazione della nuova contabilità potenziata». In sostanza, nella valutazione di tutta la gestione della massa dei residui attivi e passivi, vengono stralciate poste vetuste. «La contabilità finanziaria – spiega ancora Cacciola – ha lo scopo di far venire meno quelle che sono un po’ alchimie contabili». Si tratta di dover gestire residui alquanto rilevanti. Non una passeggiata. «Il riaccertamento – prosegue Cacciola – ha comportato una presa d’atto che ovviamente non è facile da gestire, e non sarà facile da gestire. Rimboccandoci le maniche, dobbiamo cercare di ottimizzare tutto quello che abbiamo. Da qui bisogna organizzare al meglio le risorse umane, evitare le esternalizzazioni, ottimizzare al massimo il patrimonio comunale. Al di là di tutto – precisa – non c’è un discorso di allarmismo, non parliamo di dissesto. E’ in corso una fase di valutazione, attraverso una programmazione degli impegni che l’ente può sostenere, stabilendo necessariamente una priorità e dando garanzia dei servizi essenziali. Il resto viene dopo. E’ una fase di ricognizione, che ci porta ogni giorno a veder lievitare la somma. Per cui non sarà un momento facile». La dottoressa Cacciola non si sbottona sulle cifre proprio perché la ricognizione è in itinere, ma ritorna sul riaccertamento: «Comporta un disavanzo tecnico che l’amministrazione si spalma prendendo atto di avere una certa cifra di residui che bisogna cancellare dal bilancio; quello che scaturisce dai residui stralciati va a essere dichiarato per 30 anni con una quota fissa a carico del bilancio comunale». Ma non è tutto: «Abbiamo anche un mutuo con la Cdp, contratto in precedenza, per i decreti 35 e 64 sui vecchi debiti della PA. E abbiamo altri impegni. Risanare un ente vuol dire anzitutto risanarlo nelle casse, ed è un atto dovuto per chi ci sarà dopo». La ripresa è possibile, e Cacciola detta la strada: «Far pagare chi non paga, far pagare tutti alla stessa maniera, valorizzare ciò che abbiamo». E poi chiude con due buone notizie: «Dall’anticipazione di tesoreria stiamo lentamente rientrando, e abbiamo ottenuto l’anticipazione di tesoreria per gli enti commissariati che ci farà respirare». fra.me.
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