VILLA. Conclusa ispezione antimafia al Comune. Richichi: «Fiduciosa, data ampia collaborazione»

20 Agosto 2020
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VILLA SAN GIOVANNI – Il dirigente della Prefettura reggina Emilio Saverio Buda, il funzionario informatico presso lo stesso ufficio territoriale di governo Francesco Picone e il comandante del Nucleo investigativo Reparto operativo dei Carabinieri di Reggio Marco Vatore hanno terminato ieri l’ispezione antimafia al Comune di Villa  San Giovanni. 

La commissione d’indagine, nominata dal prefetto Mariani su delega del ministro dell’Interno Lamorgese, si era insediata lo scorso 21 febbraio per verificare l’eventuale presenza di infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata nella gestione politico-amministrativa dell’ente locale; due mesi prima la Dda di Reggio aveva portato a termine l’operazione “Cenide” nei confronti, tra gli altri, del responsabile del settore tecnico comunale Francesco Morabito e del sindaco Giovanni Siclari.

Per la squadra di governo villese inizia dunque una nuova attesa, l’ennesima dall’insediamento avvenuto nel giugno 2017. Uscita indenne dal controllo antimafia di quello stesso anno, la compagine amministrativa confida che anche stavolta sia scongiurata l’onta dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni criminali. Ma dopo tre anni senza pace appare sempre più stanca Maria Grazia Richichi, che da sindaco facente funzioni si è ritrovata tante patate bollenti tra le mani. Resisterà ancora o si dimetterà, lei che di fatto ha superato Siclari per tempo passato alla guida del palazzo comunale?

Intanto, la facente funzioni non si è sottratta dal commentare la fine del controllo antimafia: «Oggi – ha detto ieri Richichi interpellata da Villaedintorni – si è concluso il semestre di osservazione della commissione d’accesso. Sono fiduciosa nell’esito della valutazione rimessa alla commissione in considerazione del fatto che l’operato dell’amministrazione comunale è stato ispirato a correttezza e legalità. La parola ora passa al Prefetto, al Ministro dell’Interno, ai quali ci rivolgiamo con la dovuta deferenza, con l’auspicio che valutino la nostra azione con serenità. Da mamma, da dirigente medico, da moglie, ho tentato, in assenza del sindaco – ha proseguito Richichi – di amministrare la città tra immani difficoltà, traversie, carenza di uomini, mezzi, e risorse finanziarie dovute ai tagli ministeriali. É stato durissimo arrivare fin qui. Alla commissione è stata data ampia collaborazione, da parte dei responsabili di settore, del segretario Gangemi, e ora dal dott. Cama, dalla sottoscritta che si è ritrovata ad affrontare oltre all’emergenza pandemica, quella dei rifiuti, e tant’altro. Abbiamo affrontato con modestia e senso di appartenenza alle istituzioni il periodo più travagliato del dopoguerra, senza tirarci indietro. Siamo ancora qui al timone di una nave che non abbiamo inteso abbandonare nel momento più buio dell’amministrazione comunale, – ha concluso Richichi – per rispetto ai cittadini che ci hanno votato per guidare la città».

Francesca Meduri

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