Reggio C. L’erosione costiera avanza: a rischio tutta la spiaggia del lungomare

23 Maggio 2020
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«È assolutamente necessario che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria individui al più presto una forma di finanziamento statale, per fronteggiare e risolvere il problema di una imponente e progressiva erosione marina del litorale reggino, che sta “divorando” letteralmente la spiaggia da lunghi anni ormai; poiché, se il problema verrà trascurato oltremodo, Reggio Calabria, tra pochissimi anni, potrebbe ritrovarsi senza la sua bellissima spiaggia!». A sostenerlo è il presidente dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento” Nuccio Pizzimenti, che incalza: «Fin dal luglio 2009 avevamo lanciato l’allarme: sono passati 11 anni invano, durante i quali il mare, lentamente, ma inesorabilmente, ha eroso metri preziosi di spiaggia, che adesso non ci sono più, senza che alcun intervento venisse messo in campo, per bloccare il fenomeno con il qualificato aiuto di ingegneri marini, che devono per prima cosa, individuare quale manufatto dell’uomo abbia provocato questo danno ambientale al nostro litorale, che rischia di diventare sempre più grave, se non si interviene al più presto con opportuni e mirati correttivi! Infatti, in questi giorni il mare, in zona tempietto, sta “divorando” un intero costone di litorale, che è crollato e la risacca sta velocemente scavando, col suo moto ondoso la parte interna del costone e non mancherà, tra pochissimo tempo, di estendere il fenomeno su tutta la spiaggia del Lungomare cittadino. È necessario che la Facoltà di Ingegneria della Mediterranea, appronti, – (qualora non l’abbia già fatto), – un attento studio, non solo per capire le cause dell’erosione della nostra fascia costiera, ma anche per apportare i correttivi idonei e necessari del caso, contro l’avanzata del mare! Nell’immediato, il costone eroso, rappresenta una minaccia non solo per il fatto che il mare riduce il litorale, ma anche perché esso è soggetto ad ulteriori crolli, che mettono in serio pericolo la vita di coloro che frequentano la zona, soprattutto con le macchine in sosta sul limitare del costone stesso, per via appunto, degli smottamenti continui del terreno. È perciò evidente, che tutta l’area del Tempietto debba essere inibita ai cittadini perché va messa subito ed al più presto in sicurezza, con soluzioni immediatamente “tampone”, ricorrendo – (se gli ingegneri marini la ritengono una soluzione idonea e momentanea in vista di un intervento più consistente, permanente e duraturo, come la posa di blocchi di cemento armato, idonea ad attutire la forza distruttrice dei marosi) – all’utilizzazione del materiale di risulta ricavato dai lavori attualmente in corso nella “pineta Zerbi”, che, invece di essere portato in discarica, potrebbe essere utile per respingere la furia del mare, immettendolo là dove ci sono stati gli smottamenti di cui parlavamo all’inizio. Dato anche il valore paesaggistico di tutto il litorale reggino (definito da D’Annunzio “Il più bel chilometro d’Italia), auspichiamo, quindi, che il Comune voglia realizzare i richiamati interventi, in collaborazione strettissima con gli ingegneri marini della nostra Università, onde trovare soluzioni permanenti, che impediscano un’ ulteriore perdita di costa, sperando che l’attuale Amministrazione non faccia passare altri 11 anni nell’inerzia più totale, considerato anche che, la struttura balneare del Lido Comunale, “Genoese Zerbi”, per esempio, è in completo abbandono ed i lavori della sua ristrutturazione, annunciati dal Sindaco Falcomatà in pompa magna, dovevano iniziare ad ottobre 2019, non sono mai a tutt’oggi partiti, come anche quelli dell’antistante Arena Lido! La stagione balneare dei reggini e dei turisti, in città è saltata, ci auguriamo adesso, che, per inerzia, non salti pure tutta la spiaggia dell’intera baia di Reggio Calabria, abbandonata all’erosione marina!», conclude Nuccio Pizzimenti.

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