Coronavirus, Sofi: “Proposte concrete e fatti per soluzione problemi immediati”

27 Marzo 2020
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*di Giuseppe Sofi

Servono proposte concrete e fatti per la soluzione dei problemi immediati degli italiani.

Tante le domande dei cittadini italiani alle quali non si danno risposte; la gente vuole sapere se la cassa integrazione arriverà questo mese, se arriverà tra due mesi, tre mesi perché le bollette, i mutui, gli affitti purtroppo non aspettano. Gli ospedali aspettano ancora mascherine, tute, materiale sanitario.
Siamo arrivati a 7500 morti circa!!! Un dolore immenso!!!!
I sindaci sembra che sentano lontano la presenza del Governo, poche le telefonate per esprimere vicinanza, solidarietà, per ascoltare i loro problemi, i problemi dei cittadini, i problemi degli italiani!!!!
Gli italiani sono a casa oramai da settimane rispettosi delle ordinanze ma pretendono di essere tutelati, rispettati, protetti dal Governo Italiano invece si sentono impauriti, privi di risposte concrete e forse anche un pò “abbandonati”.
Purtroppo oltre all’emergenza sanitaria si deve pensare anche all’emergenza sociale ed economica.
Paesi come gli USA sono pronti a dare importanti risorse economiche in termini di liquidità ai loro cittadini per far fronte all’emergenza, l’Inghilterra garantirà l’80% dei salari ai lavoratori inglesi, mentre in Italia ?
I soldi per i cittadini italiani arriveranno? Ma se dovessero arrivare tra qualche mese, i cittadini italiani hanno risorse economiche tali per dare da mangiare ai loro figli, ai loro bambini?
Dalla Politica oggi servono fatti e risposte concrete, serve coraggio e programmazione, non slogan pubblicitari o elettorali. Non serve distinzione politica, destra o sinistra, ma unità di intenti perché la politica dev’essere unita nel cercare e nel contempo attuare soluzioni pratiche, reali ed efficaci per gli italiani.
Sembra che le partite IVA, i lavoratori autonomi, i commercianti e gli imprenditori, siano stati dimenticati dal decreto del governo: ci si chiede se i soldi per la cassa integrazione ci saranno? Quanto potranno resistere in tali condizioni, non portando soldi a casa?
E L’Inps per quanto tempo riuscirà a garantire il pagamento delle pensioni?
E gli affitti? Gli affitti sono sospesi per i negozi ma non per gli uffici e gli studi privati; addirittura per gli affitti del privato pare non ci sia alcun blocco per cui a fine mese si devono pagare gli affitti!!! Ma se i cittadini italiani non lavorano e non portano soldi a casa perché fermi, come faranno a pagare?
E gli adempimenti fiscali?
In questo momento servono risorse economiche da inviare ai sindaci per garantire i servizi primari ed assistenziali verso i più deboli e nel contempo compensare la mancata entrata di tributi e tasse dei propri cittadini perché in difficoltà economica da questa situazione di emergenza mondiale.
E la scuola? I nostri figli riusciranno a completare l’anno scolastico? Chi non ha mezzi economici a sufficienza e strumenti informatici adeguati come farà a seguire le video lezioni?
La classe politica è a conoscenza di tutto questo? Vogliamo le soluzioni concrete
Un grande grazie va:
– al personale medico, sanitario ed infermieristico perché ogni giorno mettono la loro persona ed il loro sapere specialistico a servizio degli altri rischiando anche la loro salute
– alle forze dell’ordine che in strada, in giro per il territorio cercano di garantire servizio, ordine e rispetto delle ordinanze e delle leggi.
– ai sacerdoti che si mettono a servizio degli altri rischiando la propria salute, che con le dirette sui social danno la possibilità agli italiani di ascoltare la messa ogni giorno, di recitare il Santo Rosario e pregare tutti insieme. Si cari italiani, preghiamo tutti insieme perché la preghiera può sconfiggere questo male e farci rivedere la luce.
Ritengo che prevenire sia meglio che curare. E’ importante che la politica sfrutti questo periodo di ancora “calma” del virus nel sud Italia per prepararsi all’eventualità di un aumento dei contagiati nel meridione, con l’istituzione di nuovi posti letto e reperimento di attrezzature necessarie (ventilatori polmonari, tute, mascherine, farmaci ecc…..).
Penso che il sindaco di Messina dott. De Luca con il suo agire ha posto all’attenzione del Governo la mancata applicazione delle norme emanate. A Villa San Giovanni già da giorni si assisteva ad incolonnamenti di mezzi gommati come se fossimo a Natale o nel periodo estivo per le ferie. E’ bene precisare che coloro che erano bloccati a Villa San Giovanni erano persone irregolari e che avevano infranto un dispositivo del presidente del consiglio dei ministri. Sempre queste persone, consci di infrangere un’ordinanza dello Stato Italiano, si sono messe in auto, hanno attraversato tutta l’Italia non preoccupandosi del fatto che il loro comportamento avrebbe potuto mettere in pericolo la salute degli altri ed anche dei loro figli.
Questo comportamento ha causato uno stato di allarme nel Comune di Villa San Giovanni esponendo i suoi cittadini a possibili pericoli di contagio. La sindaca f.f. della città di Villa San Giovanni si è trovata da sola ad affrontare un problema che riguardava non solo l’Italia ma tutta Europa. Ha avuto coraggio a scendere in strada, da sola, nell’aspettare una soluzione definitiva del problema da parte del governo Italiano.
Oggi a fronte di quanto accaduto, finalmente il traffico gommato viene controllato a Gioia Tauro con la chiusura dell’autostrada per coloro che non sono in regola. Purtroppo ancora non basta perché sembra che Trenitalia continui a vendere biglietti; ci si augura che tali biglietti vengano venduti a coloro che siano in regola con giusta causa di spostamento e muniti di autocertificazione.
Vogliamo risposte concrete, fatti, disposizioni serie e soddisfacenti per gli italiani, per rispetto di tutti coloro che sono chiusi a casa da settimane e che fanno sacrifici, di tutti coloro che mettono a repentaglio la loro vita per tutelare e salvaguardare la salute degli altri, e soprattutto verso coloro che hanno purtroppo visto morire i propri cari.

* (ex consigliere comunale di Villa San Giovanni – orgoglioso di essere italiano)

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