Mareggiate a Scilla, i commissari bussano alla Regione: deliberata richiesta per riconoscimento calamità naturale

3 Gennaio 2020
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SCILLA – Le recenti mareggiate hanno lasciato il segno a Scilla e nella frazione di Favazzina. Per questo motivo, sulla scia di altri Comuni del Reggino che hanno già visto evasa la loro istanza, la commissione straordinaria del Comune scillese ha deliberato di chiedere alla Regione Calabria il riconoscimento dello stato di calamità in relazione ai danni subiti dal territorio comunale. La delibera commissariale, approvata ieri 2 gennaio e pubblicata oggi all’albo pretorio, poggia ovviamente sullo scenario di distruzione scaturito dalle mareggiate dei giorni addietro. Scenario così descritto dai commissari: «Le violente mareggiate nei giorni 13,14, 23 e 24 dicembre 2019 hanno comportato ingenti danni diffusi su tutto il territorio comunale, con compromissione dell’agibilità delle strutture, interruzione della viabilità nel tratto del lungomare, collegamento con il porto e in località Chianalea, rilevanti danneggiamenti alle strutture ed infrastrutture pubbliche e private, particolarmente nella frazione di Favazzina. In particolare che i danni si concentrano sulla viabilità comunale nelle aree prospicienti il mare ed hanno riguardato l’abitato e le attività ricettive commerciali di Marina Grande, Chianalea e della frazione Favazzina. La furia delle acque hanno determinato l’invasione di strade pubbliche anche con sabbia e detriti vari, in particolare il Lungomare Cristoforo Colombo e le vie di incrocio, danni materiali alla rete viaria, fognaria e acquedottistica, alla rete di pubblica illuminazione, agli arredi urbani. Inoltre i detriti precipitati sulle strade hanno condizionato enormemente il transito veicolare, imponendo interventi di ripristino e messa in sicurezza». Una situazione disastrosa, «che non può essere fronteggiata – spiegano i commissari sottolineando la significativa gravità e l’estensione dell’evento – facendo ricorso esclusivamente a risorse e mezzi a disposizione dell’amministrazione comunale». Da qui la necessità di avanzare ai competenti organi istituzionali la richiesta dello stato di emergenza e di calamità naturale, confidando nel supporto della Regione per il finanziamento degli interventi da realizzare. Interventi il cui costo, peraltro, è da definire visto che «sono tuttora in corso i sopralluoghi e le ricognizioni del territorio». (fra.me.)

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