SCILLA. L’ex sindaco Ciccone è candidabile e pensa al voto di primavera: «Dopo il dramma chiedo unità d’intenti e idee per il paese»

31 Ottobre 2019
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SCILLA – La Corte d’appello di Reggio Calabria con sentenza depositata lo scorso 22 ottobre ha rigettato il reclamo proposto dal Ministero dell’Interno sulla incandidabilità dell’ex sindaco Pasqualino Ciccone, così confermando quanto già stabilito dal Tribunale di Reggio Calabria.

«Il Tribunale prima e la Corte d’Appello ora hanno sancito la correttezza del mio operato di amministratore, che nulla ha avuto a che vedere con la criminalità organizzata. E poiché sono stato ritenuto l’unico responsabile dello scioglimento tanto che solo nei miei confronti era stata chiesta l’incandidabilità, è ovvio che questa pronuncia di assoluta mancanza di colpa a me imputabile e di assoluta estraneità ad ogni forma di collegamento con la criminalità organizzata mi riempie di gioia, ma allo stesso tempo penso al paese di Scilla, che per due anni ha ingiustamente subito il freno dell’attività amministrativa che inevitabilmente lo scioglimento ha comportato», aveva dichiarato a caldo Ciccone commentando il verdetto della Corte d’Appello.

Un Ciccone raggiante, tanto da ritornare sull’argomento tramite un video sui social. E l’ex primo cittadino stavolta va oltre, guardando più lontano, precisamente alle prossime elezioni amministrative di maggio 2020. Prima, però, un sentito passaggio per ringraziare chi lo ha giudicato e chi lo ha sostenuto, ma anche per ricordare un periodo davvero difficile dal punto di vista personale.

«Sento il bisogno – esordisce Ciccone – di ringraziare la magistratura di Reggio Calabria che con la sentenza dell’altro giorno ha completamente discolpato la mia persona da ogni ingerenza con le organizzazioni criminali nel paese di Scilla. Nello stesso tempo, ringrazio anche tutti i cittadini che in questi giorni mi hanno dimostrato affetto, con post su Facebook e di persona. La sentenza della Corte d’Appello mi ha ridato dignità, davanti a un dramma che è durato più di un anno e sette mesi e che ha messo a dura prova la mia persona, la mia famiglia e tutto quello che può riguardare il mio privato».

Felice e soddisfatto per la pronuncia della Corte d’Appello reggina, a Ciccone resta solo il rammarico di non vedere i frutti di quanto seminato nel periodo alla guida di palazzo San Rocco. Ma non è mai troppo tardi e, pur non annunciando una sua ridiscesa in campo come candidato a sindaco, afferma chiaramente che, assieme al suo gruppo storico, darà sicuramente un apporto in occasione dell’appuntamento di primavera per l’elezione del consiglio comunale. Ed è ciò che chiede pure agli scillesi, esortandoli a mettere da parte contrasti e polemiche.

«Oggi sento l’impegno, l’obbligo morale – prosegue Ciccone – di parlare pure di altro e soprattutto della situazione drammatica che da un anno e otto mesi Scilla sta attraversando. Siamo fortemente preoccupati per tutto il lavoro che avevamo svolto in due anni e mezzo di amministrazione, riuscendo ad attrarre più di 25 milioni di euro di contributi per il Comune, provenienti in gran parte dalla Regione Calabria e anche dalla Città Metropolitana. Ci domandiamo a che punto sono i lavori di apertura dell’ascensore, ormai finito; a che punto sono i lavori del porto, i lavori del parcheggio; a che punto è la progettazione delle opere fognarie e poi, ancora, il contributo per la nettezza urbana, per la scuola media e tanto altro. Tutti finanziamenti che dovevano seguire un iter per andare avanti. Credo che poco o nulla – sostiene Ciccone – è stato fatto in questo anno e otto mesi di commissariamento. Ma occorre andare avanti, per non perdere il grande lavoro fatto e dare la svolta alla città di Scilla. Oggi, al di là di quella che sarà la prossima elezione, nel mese di maggio, al di là del ruolo che ognuno di noi rivestirà, credo sia giunto il momento che ci sia un’unione di intenti, e per questo mi rivolgo ai cittadini: non è più il tempo delle contrapposizioni, è il tempo dell’unità, per lavorare tutti nella stessa direzione, per far crescere il nostro paese e non perdere ciò che è stato fatto. Al di là di chi sarà impegnato in prima persona, credo che un contributo lo debbano dare tutti, e noi sicuramente ci saremo, al di là del nostro ruolo. A tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Scilla – conclude il suo appello Ciccone – chiedo un contributo fattivo, idee e impegno».

Redazione

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