Villa San Giovanni. Violenza intimidatoria, le proposte del Partito democratico

4 Maggio 2019
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COMUNICATO STAMPA PD- CIRCOLO TERRITORIALE DI VILLA SAN GIOVANNI:

Venerdì 3 Maggio si è tenuta – nella sede del Circolo del Partito Democratico di Villa – la riunione del Quadro Attivo del Partito allargato agli iscritti, ai simpatizzanti, agli esponenti della Società Civile, per discutere, dibattere e implementare azioni e reazioni a fronte degli atti di violenza incendiaria che stanno tormentando Villa ormai da troppi anni.

La questione analizzata, quindi, è stata – più in generale – quella dell’insicurezza che si respira in Città, della sensazione di mancato controllo di un territorio che sembra consegnato alle scorribande di chicchessia, basti pensare, in aggiunta, agli odiosi fenomeni dei furti in casa e, recentemente, ad una rapina in banca in pieno centro cittadino.

All’iniziativa tematica hanno preso parte alcuni esponenti dell’impresa, del mondo del lavoro e delle professioni che hanno subito questi atti di violenza, contribuendo, così, a riconoscere loro quel “diritto di tribuna e di ascolto” necessario per rompere il vincolo di silenzio, di omertà e di indifferenza che rischia di isolare questi cittadini coraggiosi.

Come attività specifica realizzata all’interno di un organismo di Partito – l’unico Partito davvero operativo a Villa – non si è trattato solo di omaggiare le vittime, né di sostituirsi, nella ricerca di cause, mandanti e esecutori, alle forze dell’ordine che stanno lavorando sui tanti dossier aperti.

Per una forza organizzata che concorre a determinare la Politica di un territorio, infatti, non è semplicemente in gioco la vicinanza personale, solidale ed emotiva ma la tenuta democratica di una Città, la possibilità stessa per i cittadini di esplicare – in autonomia – quei diritti fondamentali della persona che concorrono a formare il significato stesso della parola Comunità libera.

E le domande che sono emerse con forza in seno all’iniziativa moderata da Enzo Musolino – responsabile della comunicazione del PD villese – e realizzata grazie all’impulso di Domenico De Marco – responsabile dell’economato – sono proprio queste: c’è tenuta democratica, possibilità di libera partecipazione, diffusione di istruzione e cultura, esercizio d’impresa, attività di lavoro meritocratico, laddove domina l’insicurezza, la paura, l’omertà interessata che si nutre delle forme subdole dell’attentato incendiario a mezzi e veicoli?

Cosa si muove dietro una estensione indiscriminata, una violenza solo apparentemente cieca che ha di mira, invece, i simboli di sviluppo e crescita – l’impresa, il lavoro, l’insegnamento – per annichilire tutti, per costringerci al silenzio, al passo indietro, alla chiusura nella propria sfera intima?

In tale contesto, il Partito Democratico plaude a tutte le iniziative da altri già intraprese e che si intraprenderanno, al libero moto sociale di associazioni e comitati e già da ora annuncia che, come forza politica rappresentata in seno alle Istituzioni cittadine, darà il suo contributo ad ogni richiesta di audizione, partecipazione, manifestazione e collaborazione.

Se, invece, si riterrà di procedere spontaneisticamente ed in maniera informale, gli iscritti e i militanti del nostro Partito sapranno intervenire – così come hanno già fatto – come singoli alle iniziative altrui, con l’obiettivo di contrastare ogni tentativo di isolamento e stigmatizzazione delle vittime.

Nel corso della riunione è stato Massimo Canale, membro dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, a precisare gli “spazi di movimento della Politica” nel contrasto a questi odiosi fenomeni: la cultura della legalità non attecchisce di certo solo attraverso le misure amministrative ma, di certo, un Partito rappresentativo della Comunità ha il diritto di chiedere e di pretendere maggiore sicurezza. Ed allora, secondo Canale, le forme del Consiglio Comunale aperto alla collettività, la proposta di delibera per l’esenzione dai tributi comunali a favore di chi reagisce alla violenza del racket e del sopruso, l’approvazione di un ordine del giorno che impegni il Sindaco e tutto il Consiglio in una più incisiva e proficua azione di impulso, vigilanza e sollecitazione delle altre Istituzioni, sono strumenti propri di una Forza organizzata, di un Gruppo Consiliare attento alle dinamiche del territorio, alle richieste dei cittadini perbene.

E Lina Vilardi, Consigliere Comunale del Partito Democratico e Presidente della Commissione Bilancio, ha indicato le necessarie forme non violente di una “protesta civile” che superi steccati e divisioni per divenire proposta concreta di lotta e contrasto ad un fenomeno – l’indiscriminata violenza in Città – che si appella alla partecipazione di tutte quelle forze sane che abbiano il coraggio di isolare chi isola, di emarginare chi esautora Libertà e Diritto.

In tal senso, per Vilardi, il compito del Partito assume un valore ultroneo rispetto alle iniziative di sostegno delle tante e benemerite associazioni: si tratta, infatti, di lavorare nelle Istituzioni e negli organismi deputati per dare forma a quanto di buono emerge dalle singole iniziative.

È stata, poi, Giusy Caminiti, giornalista da anni impegnata in una puntuale e serrata critica contro le storture del mal governo del nostro territorio, a fornire gli impressionanti dati della violenza incendiaria a Villa: più di 60 mezzi dati alle fiamme negli ultimi tre anni, quindici anni complessivi di una continuità criminale senza sosta che ha fiaccato forze imprenditoriali, segnato famiglie, spronato all’abbandono della nostra Città.

Gli effetti nefasti dell’isolamento, ha precisato la Caminiti, si congiungono ad una “personalizzazione interessata del fatto subito”, ad un riflesso sventurato che colpevolizza le vittime e che deresponsabilizza la Comunità cittadina, spinta a disinteressarsi di un problema che, a torto, non si esperisce come proprio.

A torto, si è detto, perché chi può escludere che il prossimo incendio non coinvolga – come è accaduto – insegnanti e professionisti dell’ istruzione e della diffusione della cultura, la cui unica “colpa” è quella, appunto, di resistere contro il degrado spirituale?

Sulla stessa linea è intervenuto anche Salvatore Oriente, stimato medico oncologo e militante democratico, che ha segnalato l’esempio positivo della “Terra dei Fuochi” in Campania, di un territorio tormentato dalla violenza camorristica che, grazie alla mobilitazione dei cittadini preoccupati per la salute dei propri figli, ha saputo reagire e pretendere Verità e Giustizia dalle Istituzioni ormai rassegnate ad uno status quo considerato irredimibile.

Vedere l’Esercito anche nella nostra Città Metropolitana, ha continuato Oriente, impegnato a presidiare le attività imprenditoriali come fossimo in guerra è, di certo, un segnale evidente di sconfitta che impegna, quindi, ad una mobilitazione non di facciata, ad una cultura del Diritto vissuta profondamente e non come artificio retorico da utilizzare in questa o quella manifestazione. Si tratta davvero di “rompere i ponti” con chi si è piegato alle logiche del malaffare e dell’interesse spicciolo, anche elettorale.

Liz Ciccarello, Consigliere Comunale ed ex assessore cui il Sindaco Siclari ha revocato le deleghe per le critiche espresse sulla mancata collaborazione e condivisione in seno all’Amministrazione, ha espressamente parlato di “umiliazione delle persone perbene” che colpisce chi subisce l’indiscriminata violenza incendiaria e di un deficit numerico nelle forze dell’ordine impegnate nella risoluzione di questi crimini. È necessario coinvolgere il Ministro Salvini, il Ministero dell’Interno, a tutela di territori che necessitano di sicurezza e controllo, e non si tratta solo delle periferie ma di un’ insufficienza di tutela che coinvolge le vie principali della Città.

Ciccarello ha poi incentrato il suo intervento sulla sensazione di debolezza che coinvolge chi, impegnato nel sociale e nella politica, non comprende le ragioni di attentati cui difficilmente segue l’accertamento delle responsabilità, lasciando le vittime nel terrore e nell’impotenza. Ed allora, non solo le Istituzioni ma tutti i cittadini, dal basso, a partire dal quotidiano, dovrebbero impegnarsi a sostanziare quel rispetto delle regole che è il prerequisito indispensabile per una Società che davvero si voglia rappresentare come civile.

Ed ancora, è stato Donato Postorino, imprenditore e presidente della Villese Calcio, a precisare come sia l’esposizione imprenditoriale, sociale e politica di tante vittime degli incendi dolosi di mezzi e veicoli, a “provocare”, in determinati ambienti malsani di Villa, la violenta reazione interessata di una zona grigia, di un contorno interessato al soddisfacimento di aspettative, alla gratificazione di questo o quel potente.

Per Postorino, questa zona grigia va combattuta attraverso il potenziamento dei centri di aggregazione, culturali, sportivi, sociali, che consentano – soprattutto ai bambini e ai ragazzi – di realizzare quel positivo rapporto con le regole con l’autorità che concorre a strutturare la personalità. Una Città “vuota”, disinteressata all’ambito sociale, che disgrega il proprio tessuto nella solitudine dei più non può che raccogliere i frutti della violenza e della criminalità.

È toccato, poi, ad Alberto Rappocciolo e a Giuseppe Morabito, storici dirigenti del Partito Democratico villese, estendere il discorso politico ad un livello più generale, denunciare un abbrutimento complessivo della società italiana, un vero e proprio crollo culturale in capo a cittadini assuefatti a passerelle inutili di questo o quel politico, all’enfatizzazione strumentale, ad esempio, del problema migratorio, quando in realtà, soprattutto nei territori del Sud, è la criminalità organizzata a creare anarchia e caos.

Un Ministro dell’Interno degno di questo nome non dovrebbe occuparsi solo di fantomatici  “porti chiusi” come di una falsa bandiera elettorale ma di potenziare l’intelligence delle forze dell’ordine, la capacità di leggere il territorio e di stroncare le sacche di malaffare.

Maria Pascuzzi, antropologa e docente universitaria, ha trattato del “clima di aggressione”, della violenza come risposta pseudo culturale a noia, indifferenza, nichilismo e depotenziamento interessato delle Istituzioni d’ordine e sicurezza come la Chiesa e Lo Stato. Come si può chiedere protezione – si è domandata la Pascuzzi – ad un Ministro dell’Interno che sprizza aggressività e violenza verbale? Il problema, quindi, trascende Villa San Giovanni e riguarda complessivamente la crisi del concetto stesso di Comunità.

Natale Evoli, membro del Coordinamento del Partito Democratico cittadino ed avvocato impegnato nel territorio, ha stigmatizzato ulteriormente la specificità villese e il tentativo di forze oscure e criminali di “soggiogare la Città”, condannandola all’inazione.

Occorre, invece, e questo è lo specifico compito del Partito Democratico, secondo Evoli, passare dalla solidarietà passiva  all’attivismo sociale, perché agire contro questi fenomeni, combattere insieme per non isolare le vittime, significa essenzialmente agire per se stessi, contribuire a puntellare la Comunità contro i tentativi di disgregazione e gli appelli impliciti al rifugio nell’ambito privato.

Natale Santoro, instancabile medico di famiglia e dirigente socialista e democratico, ha definito “raccapricciante” quanto sta accadendo a Villa negli ultimi anni, colpevolizzando il “falso culto del denaro” che ha concorso a formare una Società nella quale non ci si riconosce più, che è estranea ai valori universali.

È stata, poi Domenica Imbesi, segretaria dei Giovani Democratici di Villa, a rappresentare una Comunità ormai sempre meno solidale e coesa e un allontanamento delle famiglie dalle tradizionali forme di aggregazione sociale, quali l’associazionismo scoutistico e cattolico, ad esempio. Occorre, allora, concentrare le forze, spingere per l’unificazione degli approcci, redigere un documento unitario che sappia fare sintesi e fornire una linea d’azione per tutte le forze in campo.

È toccato, infine, a Salvatore Ciccone, Capogruppo Democratico al Consiglio Comunale di Villa, fare sintesi tra tutti gli interventi ed evidenziare i due punti emersi con forza: 1. Recuperare il gap tecnologico di sicurezza, attraverso l’implementazione del sistema di video sorveglianza cittadino; 2. Rinforzare qualitativamente e quantitativamente  l’organico delle forze dell’ordine che si occupano  della sicurezza dei cittadini villesi.

E per questo, secondo Ciccone, con la manifestazione posta in essere dal Circolo di Villa, inizia un percorso non violento che mira a sconfiggere la logica scellerata di quei pochi interessati a lusingare il proprio protettore, e che mira – attraverso l’interlocuzione Istituzionale – a piegare questa “criminalità corrosiva” che vuole fare ammainare in Citta ogni bandiera di Libertà.

Ed allora, secondo quanto auspicato e puntualmente indicato anche da Massimo Canale che ha accompagnato il Circolo in questo indispensabile approfondimento tematico, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico Villese  promuoverà la richiesta di tutto il Consiglio Comunale per ottenere presto un incontro con il nuovo Prefetto di Reggio Calabria, dott. Massimo Mariani, al fine di provocare un intervento diretto del Governo su tutte le emergenze su indicate, anche attraverso l’elaborazione di un documento che sancisca, finalmente e con forza, la volontà di tutta la Comunità cittadina di superare – all’insegna dell’unità – questo tragico momento storico.

Il Gruppo Consiliare, ancora, si adopererà per promuovere l’adozione, in seno al Consiglio, di tutti quei provvedimenti che possano sostanziare ristoro e conforto per i soggetti coinvolti dalle intimidazioni estorsive delle forze criminali.

 

 

 

 

 

 

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