Doppie poltrone, Dieni: «Cannizzaro e Ferro fanno ancora in tempo a dimettersi»

18 Maggio 2018
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«Il richiamo finalizzato alla riscoperta di una nuova credibilità della politica regionale non ha prodotto effetti: Cannizzaro e Ferro non hanno voluto presentare spontaneamente le loro dimissioni, e ora saranno letteralmente cacciati dal consiglio regionale della Calabria». Così la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
La parlamentare 5 stelle aggiunge: «Sulla scorta dell’articolo 122 della Costituzione, che prevede l’incompatibilità tra le cariche, avevamo chiesto ai due deputati di centrodestra di lasciare la loro poltrona a Palazzo Campanella prima delle scontate decisioni delle burocrazie assembleari. Lo avevamo fatto perché crediamo che la legge – in questo caso chiarissima – vada rispettata sempre, soprattutto da chi ricopre incarichi pubblici, senza tentare di imboccare scorciatoie o di sfruttare consapevolmente le note lentezze procedurali che caratterizzano il nostro sistema statale».

«Cannizzaro e Ferro – continua Dieni – hanno perso una buona occasione per dimostrare che la politica ha ancora la possibilità di dimostrarsi credibile agli occhi dell’opinione pubblica. Adesso, anche grazie alle continue sollecitazioni arrivate dal M5S, il consiglio regionale ha finalmente deciso di affrontare con velocità la questione e di assicurare il pieno rispetto delle regole. La Giunta per le elezioni di Palazzo Campanella ha infatti preso atto dell’incompatibilità dei due deputati-consiglieri e ha deciso di sottoporre il caso al giudizio dell’Aula. Dopo il voto, il cui esito è obbligato, Cannizzaro e Ferro avranno 10 giorni di tempo per esercitare l’opzione e decidere quale dei due incarichi mantenere».
«Cannizzaro e Ferro – conclude la deputata del Movimento – hanno però ancora la possibilità di lasciare uno dei due incarichi prima di essere costretti a farlo. La democrazia poggia anche sui buoni esempi che i suoi rappresentanti sono in grado di dare. Aspettare di essere ufficialmente dichiarati incompatibili, malgrado le cristalline prescrizioni della Carta fondativa della Repubblica, vorrebbe dire assestare un altro colpo alla dignità delle nostre già fragili istituzioni e alimentare quelle tendenze populistiche che il centrodestra, a parole, dice di voler contrastare. Oggi, tra l’altro, la scelta da fare è senza dubbio più semplice: il M5S e la Lega sono pronti a varare il nuovo governo, il Parlamento non verrà sciolto. Di conseguenza, Cannizzaro e Ferro non rischiano di prendere una decisione sbagliata».   

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