Agricoltura, Coldiretti Calabria presenta manifesto politico a presidente Consiglio regionale Irto

22 Febbraio 2018
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I vertici di Coldiretti Calabria sono stati ricevuti a Palazzo Tommaso Campanella dal presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, al quale è stato ufficialmente presentato il manifesto politico dell’associazione elaborato in occasione delle elezioni del prossimo 4 marzo. 
Si tratta di un documento, recante cinque proposte a costo zero per i primi 100 giorni di governo, che Coldiretti ha rivolto ai candidati alle Politiche e ai decisori pubblici per varare leggi chiare in grado di promuovere lo sviluppo dell’economia agricola a partire dal Mezzogiorno. A guidare la delegazione ricevuta da Irto, il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, accompagnato dal direttore Coldiretti di Reggio Calabria Pietro Sirianni, dal funzionario confederale Domenico Roselli e dal consulente di Coldiretti Demetrio Naccari Carlizzi.
Nel consegnare ufficialmente il manifesto, il presidente Molinaro ha sintetizzato le richieste: l’origine obbligatoria in etichetta per tutti i prodotti anche in deroga alle vigenti normative europee, la conversione del Ministero dell’agricoltura in “Ministero del cibo” con nuove competenze oggi assegnate ad altri dicasteri, una maggiore semplificazione amministrativa valorizzando la sussidiarietà dei CAA, pene severe per chiunque attenti alla salute dei cittadini attraverso l’alimentazione e ancora il libero accesso alla banca dati delle importazioni di prodotti dall’estero. “La bilancia commerciale del nostro Paese – ha spiegato Molinaro – ha superato i 41 miliardi di euro di export agroalimentare grazie all’eccellenza delle nostre produzioni, che sono espressione di qualità e di ricca biodiversità. Si stima una possibile crescita fino a 50 miliardi di export entro il 2020 ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che riparta il Sud. Un’agricoltura di qualità ha bisogno di acqua e in Calabria – ha aggiunto – esiste ancora oggi il problema dell’approvvigionamento idrico per oltre 50mila ettari. Affrontare e risolvere tale questione potrebbe creare 40mila posti di lavoro. Ma è indispensabile in questo processo il contributo delle istituzioni pubbliche”. Il presidente Irto ha espresso piena condivisione per l’iniziativa di Coldiretti che sposa il percorso di coinvolgimento degli stakeholder messo in atto dal Consiglio regionale: “Crediamo nella produzione legislativa ‘dal basso’ che, mediante le audizioni, veda il mondo produttivo, imprenditoriale e sociale protagonista del processo di redazione delle leggi. La Calabria può diventare un vero e proprio laboratorio dell’agricoltura e dell’agroalimentare a livello nazionale. Per questo credo sia doveroso ascoltare le istanze che arrivano da Coldiretti e fare nostra una battaglia che non è di parte. E’ vero che alcune delle questioni  – ha proseguito il presidente del Consiglio regionale – sono di competenza esclusiva del Parlamento. Tuttavia, noi, in quanto eletti, rivestiamo una responsabilità non solo istituzionale ma anche politica nei confronti dei cittadini. Riteniamo perciò giusto fare la nostra parte per stimolare l’emanazione dei provvedimenti richiesti”. Nasce in questo quadro la proposta, avanzata dal Presidente, di istituire per legge una Consulta regionale per l’alimentazione: “Un organismo snello – ha spiegato Irto incontrando il favore della delegazione guidata da Molinaro – che, in maniera gratuita, senza prebende né poltrone, faccia sedere attorno a un tavolo i rappresentanti di tutti gli enti e organismi che insieme a Coldiretti si occupano di alimentazione. Non sarà l’ennesimo carrozzone, non interferirà con gli organismi istituzionali esistenti, ma eserciterà una funzione consultiva per avanzare proposte di legge e misurare lo stato di attuazione delle politiche in questa materia, dall’agricoltura alla sanità, dall’internazionalizzazione della aziende alla tutela del territorio. Chiederò ai colleghi consiglieri regionali – ha concluso Nicola Irto – di condividere questo percorso che sono convinto possa rappresentare un modello virtuoso nel rapporto tra le istituzioni e l’agroalimentare calabrese”.

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